Cultura: grazie al M5S ‘Daspo’ per i cattivi sovrintendenti

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Ci sono due notizie che arrivano dal Senato per il mondo della cultura. Una buona e una cattiva. Quella buona porta la firma del MoVimento 5 Stelle: all’interno del disegno di legge di riforma dello spettacolo, grazie ad un emendamento di Michela Montevecchi, è stato approvato il ‘daspo’ per i sovrintendenti che hanno gestito male e portato al fallimento le Fondazioni lirico sinfoniche lirico sinfoniche.
Quella brutta, invece, è che la maggioranza ha bocciato le altre proposte del MoVimento 5 Stelle che chiedevano una cosa molto semplice: i soprintendenti e i direttori artistici delle Fondazioni lirico sinfoniche devono essere selezionati tramite bandi pubblici ed internazionali, e deve esserci consultazione pubblica dei curricula dei partecipanti, e non solo dei vincitori.
In questo modo si dava un taglio ai rapporti clientelari legati alla gestione delle Fondazioni partendo dagli organi apicali e sganciando la scelta del sovrintendente e del direttore artistico dalla politica.
E invece il PD ha sprecato quest’occasione e ha consegnato definitivamente al ministro Franceschini il potere assoluto di nominarsi sovrintendenti e direttori artistici. Così, mentre il resto del mondo si affida al merito e alla competenza, da noi la politica continua ad avere mano libera sulla cultura per poterla usare a proprio piacimento e a danno dei cittadini e di chi ha fatto dell’arte e della musica la propria professione.
Come se ciò non fosse già abbastanza grave, la maggioranza ha anche bocciato la proposta in cui si chiedeva per sovrintendenti e direttori artistici delle Fondazioni l’assenza di conflitti di interesse, ovvero che non fossero componenti di società che prestano servizi in appalto presso la Fondazione stessa, oppure di agenzie per artisti. E’ una cosa naturale ovunque, ma chissà perchè impossibile da introdurre in Italia.
Quindi in sintesi a capo delle Fondazioni ci vogliono mettere le persone che dicono loro, e pure in conflitto di interessi, bel capolavoro!
Un piccolo grande passo in avanti, però, si è fatto: è infatti stata approvata la proposta che prevede che un sovrintendente che abbia gestito male una Fondazione lirico sinfonica, portandola al tracollo finanziario, non possa più essere nominato per lo stesso ruolo o funzioni affini in altre Istituzioni. In questo modo si dice basta al valzer di sovrintendenti che passano da una fondazione all’altra lasciandosi dietro il dissesto.