Servizi Postali addio: ecco l’elenco dei Comuni Italiani su cui cala la mannaia

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E’ un documento di 124 pagine. Contiene circa 35 nomi a pagina, per un totale di oltre 4300: sono tutti Comuni italiani che dal 2015 al 2019, via via, hanno visto e vedranno cancellare, o quasi, il servizio postale nel loro territorio. Oltre la metà dei Comuni italiani.
Si comincia dicendo ai cittadini che “è solo un piano di razionalizzazione” e l’ufficio postale del posto resterà comunque aperto due o tre volte a settimana; si finisce invece (come già accaduto in molti di quei Comuni) con l’ufficio chiuso, il servizio postale smantellato, e i cittadini costretti a prendere l’automobile e a percorrere chilometri per arrivare all’ufficio postale superstite più vicino. E non solo i cittadini: aziende, servizi, turismo, molte piccole realtà italiane che sono però vivacissime da un punto di vista economico si ritrovano senza neanche lo sportello di Poste.
Davanti all’ennesimo smantellamento di un servizio indispensabile, di una rete capillare costruita sul territorio italiano con i sacrifici di generazioni di italiani, cosa conta di fare il Governo? Questo il MoVimento 5 Stelle ha chiesto oggi durante il question time in Commissione Trasporti.
La nuova ondata di tagli, inoltre, ha prodotto tonnellate di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza, e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell’Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Questo scellerato piano di riorganizzazione, messo in atto con il benestare del Governo, contrasta persino con le norme UE che obbligano gli Stati membri ad assicurare la raccolta e la distribuzione degli invii postali al domicilio del destinatario, e lo stesso Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che ribadiva la necessità, da parte degli Stati Ue, di garantire il servizio universale e il mantenimento degli sportelli postali nelle aree disagiate.
Insomma, non c’è neppure la solita scusa del “ce lo chiede l’Europa”, anzi è proprio il contrario. Perché l’Italia sta quindi rischiando di incorrere in una procedura d’infrazione europea per violazione del diritto degli utenti? Un ulteriore danno che sarà scaricato sulle teste e sulle tasche dei cittadini.
Arianna Spessotto, MoVimento 5 Stelle Camera, Commissione Infrastrutture e Trasporti