Su equo compenso il governo fa il gioco delle tre carte

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Roma, 16 nov – “Sull’equo compenso, misura tanto attesa dagli avvocati, il governo fa il gioco delle tre carte: introduce norme che apparentemente tutelano e ridanno dignità ai professionisti, ma poi di fatto le rende aggirabili. Il governo ha perso l’occasione per fare davvero bene”. Lo afferma il senatore del MoVimento 5 Stelle Maurizio Buccarella.
“Con la norma sull’equo compenso – spiega -, così come è formulata, i professionisti rischiano di rimanere succubi dei grandi clienti come banche, assicurazioni, grandi imprese e pubbliche amministrazioni e di convenzioni capestro. Di fatto ai suddetti ‘clienti forti’ rimarrà il coltello dalla parte del manico poiché per loro sarà facile aggirare le apparenti difese dalle clausole vessatorie, che continueranno ad essere inserite nelle convenzioni proposte, e imporre le loro scandalose condizioni contrattuali. Inoltre la possibilità di impugnare successivamente per nullità dette clausole da parte dei professionisti sarà prescritta prima ancora che le stesse producano i loro effetti”.
“Il Movimento 5 Stelle – conclude – aveva presentato emendamenti che, se accolti, avrebbero potuto evitare tutto questo, restituendo un testo che, pur garantendo un quadro concorrenziale, non avrebbe concesso la possibilità di mortificare la dignità ed il valore delle prestazioni professionali degli avvocati”.