Tap: Donno, nel cantiere militarizzato leso persino il diritto di informazione

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Roma, 16 nov. “Se è vero che il progetto TAP a Melendugno è stato presentato in lungo e in largo, in ogni sede istituzionale, e diffuso persino con una campagna pubblicitaria su ogni media, allo scopo di rassicurare l’opinione pubblica sul rispetto per i vincoli ambientali e la correttezza delle autorizzazioni a procedere, perché il cantiere TAP a San Foca è stato blindato e la zona militarizzata, al punto che neanche la stampa può entrare liberamente per svolgere il suo lavoro di informazione?” lo chiede la senatrice salentina del M5s Daniela Donno in una interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno e dello Sviluppo economico.
“I giornalisti e gli operatori dell’informazione hanno potuto accedere al cantiere solo a bordo di un pulmino condotto dagli uomini della TAP, che hanno anche deciso cosa potevano vedere e cosa no – prosegue la senatrice -. C’è forse qualcosa da nascondere alla vista di occhi indiscreti? La motivazione addotta da TAP risiede in presunte ragioni di sicurezza e ordine pubblico, ma non siamo mica in una zona di guerra nella quale si gira “Embedded”. La sensazione è che si stia oltrepassando ogni limite consentito dalla democrazia”.
“Da giorni intorno al cantiere c’è una militarizzazione davvero spropositata, che coinvolge anche la viabilità della zona, con deviazioni di veicoli e controlli alle persone che arrecano parecchi disagi ai cittadini che transitano, lavorano o abitano a San Foca e dintorni. Tutto ciò fomenta un clima di insofferenza da parte della popolazione e ci chiediamo – conclude la senatrice – fino a che punto TAP possa condizionare in questo modo la vita dei cittadini e il diritto di cronaca degli organi di stampa”