Uranio, in Commissione la prova del muro di gomma

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Roma, 16 novembre 2017 – «I soldati italiani erano consapevoli dei rischi quando sono andati in missione “di pace”. La percentuale di soldati ammalati e morti è inferiore a quella della popolazione in generale. Le dotazioni di protezione dei militari erano e sono sufficienti per la protezione. Ci siamo sentiti dire questo oggi in commissione d’inchiesta. Il generale Carmelo Covato, responsabile della sicurezza e della prevenzione del personale militare è venuto a raccontarci questa sua verità. Non la sua, ma quella che il ministero propina come tale. Ancora oggi, dopo 17 anni di inchieste, dopo verità giudiziali e peritali emerse, e soprattutto dopo le testimonianze dirette di decine e decine di soldati. Siamo di fronte alla prova evidente del muro di gomma che il ministero ha eretto a protezione dei responsabili di questa tragedia»: lo denunciano i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito Giulia Grillo e Gianluca Rizzo.
«Questo muro di gomma è forse la motivazione per cui, nonostante la sostanziale unanimità della Commissione, e quindi anche della maggioranza, la proposta di legge elaborata insieme non ha avuto alcun seguito? La Difesa si mostra simile a una testuggine chiusa in se stessa. Una corazza impenetrabile. Ma oggi con il lavoro congiunto e di squadra di questa commissione di inchiesta siamo riusciti a segnare un altro punto a favore della tutela dei soldati: l’audizione del generale sarà trasmetta in Procura. Perché non si può continuare ad affermare tali bugie o comunque enormi inesattezze senza subirne le conseguenze», dicono i deputati Rizzo e Grillo.
«Continua a mancare in questa triste e drammatica vicenda un elemento: un elenco di nomi. Quelli dei responsabili di questa strage di Stato».