E’ allarme antibiotico-resistenza, ma il Piano di contrasto è una scatola vuota

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ROMA, 17 novembre – “L’allarme lanciato ieri dalla Società italiana di terapia antinfettiva sui rischi legati all’antibiotico-resistenza in Italia ci trovano perfettamente d’accordo. Si tratta di una situazione allarmante rispetto alla quale le misure previste dal ministro Lorenzin attraverso il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza 2017-2020 sono soltanto di bandiera, quando non del tutto inutili”.

Così il deputato del MoVimento 5 Stelle Mirko Busto, che sul tema dell’antibiotico-resistenza ha presentato una nuova interrogazione rivolta al Ministero della Salute.

“Il nostro Paese – aggiunge il deputato pentastellato – è maglia nera in Europa sull’incidenza delle infezioni resistenti, e, secondo quanto riportato dalla Sita, i superbatteri si stanno diffondendo anche a residenze per anziani e case di riposo, con conseguenze per la salute dei cittadini che non voglio neppure immaginare. Per non parlare del tema legato alla somministrazione degli antibiotici negli allevamenti, altra potenziale ‘bomba’ sanitaria rispetto alla quale nella mia interrogazione ho chiesto al Ministero di Lungotevere a Ripa di fornire i dati sull’uso di antibiotici negli allevamenti, sulla frequenza di isolamento di batteri resistenti negli allevamenti e sull’eventuale persistere di atteggiamenti non consentiti, quali la somministrazione degli antibiotici per usi diversi da quello terapeutico. Ancora, nel mio atto parlamentare ho chiesto al ministro della Salute di attivare un coinvolgimento delle associazioni per la tutela dei cittadini, dell’ambiente ambiente e degli animali.

Tali richieste di buonsenso – aggiunge Busto – sono evidentemente rimaste lettera morta vista l’intesa siglata in Conferenza Stato-regioni senza che prima venissero coinvolte quelle associazioni che da tempo chiedono un confronto sul Pian con il Ministro. Per non parlare dell’inadeguatezza del Piano stesso, che si prefigge target di riduzione degli antibiotici, in particolare in ambito veterinario, totalmente insufficienti per affrontare e risolvere un problema di tale portata. Ricordiamo che in altri Paesi europei sono state messe in campo misure di gran lunga più coraggiose mentre il nostro Piano sembra ancora non voler affrontare seriamente il problema. Le nuove linee guida dell’OMS, pubblicate a ridosso della settimana mondiale degli antibiotici parlano chiaro: l’uso degli antibiotici negli allevamenti – conclude Busto – deve essere ridotto in maniera importante se vogliamo evitare una catastrofe sanitaria globale”.