La Corte costituzionale boccia la “Buona Scuola”: sì ai concorsi per i docenti già in ruolo

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La Corte costituzionale con la sentenza n°251 del 2017 ha riconosciuto l’illegittimità dell’articolo 1, comma 110, della legge del 13 luglio 2015, n°107 cd. “Buona Scuola”, e del relativo decreto attuativo, a causa dell’esclusione dai concorsi pubblici per il reclutamento degli insegnanti di coloro che sono stati in precedenza assunti con un contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali. In questo modo, infatti, veniva compresso il diritto dei docenti già in ruolo di partecipare alle selezioni, al pari degli altri colleghi.
La Consulta riporta finalmente alla legalità una norma che fin da subito ha destato dubbi e perplessità – afferma la senatrice Manuela Serra -. Ora ai prossimi concorsi pubblici potranno partecipare anche gli insegnanti già di ruolo che magari intendono passare dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. Peraltro, consentire l’accesso dei docenti già in possesso di un contratto a tempo indeterminato alle prossime selezioni concorsuali, non crea alcun problema o pregiudizio all’obiettivo perseguito con la legge di superare il precariato storico, in quanto il posto lasciato vacante dai vincitori dei concorsi verrebbe assegnato ad altri docenti.
Con questa pronuncia vengono messe in luce le contraddizioni di una legge che negli intenti voleva essere meritocratica, ma nei fatti, come ha cercato di denunciare fin da subito il mondo della Scuola, non ha fatto altro che comprimere i diritti dei docenti e di conseguenza degli stessi studenti. Un altro passo avanti per ristabilire la legalità e i diritti dei docenti è stato fatto.