Intercettazioni: Pd compare di Berlusconi compromette le indagini

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ll Governo sta per entrare nella storia per essersi reso responsabile in un unico colpo del depotenziamento dell’utilizzo delle intercettazioni, della compromissione delle indagini e della lesione dei diritti della difesa.Questa è la sintesi del provvedimento di natura berlusconiana alla riforma delle intercettazioni voluta dal PD. Lo denunciano Enrico Cappelletti, Mario Giarrusso e Maurizio Buccarella senatori del Movimento 5 Stelle membri della Commissione Giustizia.
Non sono serviti gli inviti allarmanti dei Procuratori della Repubblica che hanno bocciato il provvedimento sotto diversi aspetti e che hanno parlato di “indagini compromesse”, di “pregiudizio per le ragioni della difesa”, di “notevoli problemi”, di “brogliacci informali” e di “sottrazione di garanzie per il cittadino.
Tutte queste criticità sono state sollevate anche dal MoVimento 5 Stelle che ha chiesto, invano, di consentite l’utilizzo incondizionato del sistema trojan anche per i delitti contro la pubblica amministrazione e per quelli facenti capo ad una associazione a delinquere e di utilizzarli anche nei luoghi di privata dimora indipendentemente dal fondato motivo di ritenere che ivi si stia svolgendo attività criminosa.
Così come abbiamo anche chiesto di eliminare la pericolosa previsione voluta dal Governo di lasciare il contenuto delle intercettazioni solo nelle mani della polizia giudiziaria su cui pende, tra l’altro, il divieto di trascrivere le conversazioni “non rilevanti”. Come se la polizia fosse un Giudice in grado di decidere se una conversazione sia rilevante o meno.
Questo è un provvedimento pericoloso, che impedisce sul nascere le indagini e che compromette seriamente il sistema giustizia del nostro Paese. E la responsabilità è tutta di questo Governo PD, piegato ancora una volta a Berlusconi, Alfano e Verdini.