Acqua: Con multinazionali e finanza non è gestione pubblica. Risorsa resti in mano ai cittadini

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“Per ostacolare la portata innovativa della proposta di legge a prima firma della nostra collega in commissione Federica Daga, qualcuno ha ancora la faccia tosta di sostenere che già oggi in Italia il pubblico governa la gestione delle risorse idriche. Vogliamo invece ricordare che finché le società di gestione saranno controllate da finanza, multinazionali e capitali esteri non si potrà parlare di pubblico. Questi soggetti, la cui finalità ultima è ovviamente il profitto, possono vendere quote e, se immaginiamo le estreme conseguenze, anche farsi intestare un fonte idrica e cederla eventualmente a terzi. È quello che abbiamo già rischiato, e per fortuna scongiurato grazie alla sindaca di Roma Virginia Raggi e al Movimento 5 Stelle, con le fonti del Peschiera”. Lo affermano i portavoce del Movimento 5 Stelle Ilaria Fontana e Alberto Zolezzi, rispettivamente capogruppo e membro della commissione Ambiente alla Camera.
“Legare l’acqua, un diritto umano, ai giochi della finanza significa non guardare al futuro e alla tendenza in atto in tutto il mondo, da Parigi a Berlino, a Grenoble fino ad alcune città degli Stati Uniti. E significa anche ignorare i diritti dei cittadini e di quanti si sono espressi per la gestione pubblica e partecipata nel referendum del 2011” proseguono Fontana e Zolezzi.
“Le multinazionali e i privati in generale hanno interesse a guadagnare sulla gestione: i dati forniti dall’autorità di regolazione confermano che quando ci sono loro il servizio costa di più. Per giunta, mentre i loro ricavi aumentano esponenzialmente – dal 17% del 2010 al 24% del 2016 – non fanno altrettanto le cifre stanziate per gli investimenti in manutenzione e innovazione, e per tappare le reti colabrodo. Anzi, come ha confermato Arera, spesso dietro gli stanziamenti per investimenti ci sono forme di “ristoro” per gli azionisti che si aggiungono ai dividendi. La vera gestione pubblica assicurerà il reinvestimento di ogni centesimo versato dai cittadini nel servizio, con una trasparenza maggiore e un bene di tutti che resterà nelle loro mani, senza il rischio di trovare fondi esteri e finanzieri a speculare sulla nostra acqua” concludono i deputati del MoVimento 5 Stelle.