Ambiente. Le nostre norme sui fanghi sono le più restrittive. Al lavoro per migliorarle ancora

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“Vogliamo rassicurare chi in questi giorni mostra preoccupazione per la questione dello spandimento di fanghi in agricoltura. L’intervento tampone che abbiamo introdotto con il decreto Emergenze fa dell’Italia la nazione con la normativa più avanzata e restrittiva per la gestione dei fanghi di depurazione. Grazie al nostro intervento, infatti, sostanze pericolose come il cromo, l’arsenico, le diossine, i Pcb o gli Ipa sono spandibili soltanto se rientrano entro certi limiti di concentrazione, limiti che nessun Paese europeo considera prima dello spandimento per ragioni puramente tecniche”. Lo afferma il vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera Alberto Zolezzi, membro delle commissioni Ambiente ed Ecomafie. 
“La recente approvazione della legge di delegazione europea obbliga a riformare entro 2 anni tutta la normativa ambientale, fanghi compresi, ma su questo tema stiamo continuando a lavorare di sponda con il ministero dell’Ambiente per arrivare in tempi brevi a un decreto ministeriale che tenga conto delle migliori pratiche e dei suggerimenti che giungono da scienziati ed esperti del settore” aggiunge Zolezzi
“Resta il fatto – riprende il deputato del MoVimento 5 Stelle – che già oggi i limiti che abbiamo posto noi sono mediamente più restrittivi che nel resto d’Europa. Francia e Germania, per fare un esempio, l’arsenico non lo dosano nemmeno, mentre solo i Paesi Bassi hanno un limite leggermente inferiore ai nostri 20 milligrammi. Lo stesso vale per le diossine, disciplinate solo dalla Germania e con un limite quattro volte superiore al nostro, e per gli idrocarburi c10-c40, che non dosa nessuno mentre noi li dosiamo e abbiamo anche posto il limite massimo di 1.000 mg/kg”.

“Insomma, faremo ancora meglio anche alla luce dei controlli in campo che abbiamo previsto e che si stanno svolgendo, ma partiamo già da un risultato apprezzabile: non dimentichiamo che se si decidesse di non spargere al suolo i 6 milioni di tonnellate di fanghi prodotti, finirebbero in discarica o all’incenerimento, con rischi ambientali e sanitari non trascurabili” conclude il portavoce del MoVimento 5 Stelle.