Rifiuti: Su End of Waste non ci arrendiamo, nostra proposta rispetta direttive UE e Ambiente

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“Sul tema dei rifiuti da sempre il MoVimento 5 stelle sostiene un’economia che punta al futuro, sostenibile e circolare. Riteniamo doveroso trovare una quadra per una proposta che vada nella giusta direzione per correggere l’intera gestione del ciclo dei rifiuti su tutto il territorio nazionale, che rispetti il quadro delle direttive europee”, spiega Alberto Zolezzi vice capogruppo del MoVimento 5 Stelle e deputato in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.
“Non si può in alcun modo affidare la gestione di End Of Waste a regioni e province, – prosegue il deputato -, perché questo creerebbe disparità enormi tra regioni “virtuose” e in difficoltà, senza adottare soluzioni idonee, definitive e uguali per tutto il Paese, come ci richiede l’Europa.
Il Ministro Costa è stato chiaro: noi non ci fermiamo.
“Ci tengo a precisare che la Direttiva europea (paragrafo 2 dell’art. 6) raccomanda che i regolamenti “End of Waste” debbano riguardare almeno i flussi di rifiuti relativi agli aggregati, la carta, il vetro, i metalli, gli pneumatici e i rifiuti tessili, con successiva estensione a rifiuti da costruzione e demolizione; il Joint Research Center per conto della Commissione Europea ha individuato 20 flussi di rifiuti su 60 passibili di essere riciclati con relativo regolamento, ma non tutti i rifiuti possono cessare la loro qualifica.
Come spiegato ieri dal Ministro dell’ambiente Costa è pronto il decreto end of waste per pannolini e prodotti assorbenti per la persona (oltre 900.000 t in discarica ogni anno), ed è stato trasmesso alla Commissione europea per la necessaria verifica. Inoltre è in corso la scrittura dei decreti che consentiranno di recuperare la gomma vulcanizzata granulare, i rifiuti da costruzione e demolizione, quelli di gesso, il pastello di piombo che deriva dallo smaltimento delle batterie, i rifiuti da plastiche miste e da carta da macero, per cui si comprende che buona parte dei rifiuti con priorità di riciclo per la Commissione europea avranno a breve il loro decreto EOW e le imprese potranno lavorare con sicurezza e senza rischi di ricorsi su questi settori.
Si tratta di testi seguiti da una task force ministeriale che collabora con i massimi centri di ricerca nazionale, e per questo motivo è impensabile delegare regione per regione i poteri per individuare i criteri di End of Weste, semplicemente perché non possono essere criteri arbitrari ma rigidi e controllati che possano finalmente garantire una gestione del rifiuto circolare e i posti di lavoro conseguenti, oltre 195mila stimati dallo studio di Althesys”, conclude Alberto Zolezzi.