Sanità, in Aula la legge su prevenzione e ricerca contro i tumori

“Dopo anni di battaglie per la prevenzione di tumori e di quelle patologie legate a fattori inquinanti come smog e sversamenti tossici, finalmente siamo riusciti a fare approdare nell’Aula di Montecitorio, per il voto definitivo, un importantissimo provvedimento che va esattamente nella direzione della tutela a 360 gradi della salute e dell’ambiente, che darà maggiore impulso all’epidemiologia e alla ricerca scientifica”. Lo dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle Massimo Enrico Baroni, relatore della proposta di legge che lunedì prossimo verrà discussa alla Camera.
“Grazie alla Rete nazionale dei registri tumori avremo dati pubblici, validati scientificamente e di anno in anno costantemente aggiornati, su diffusione, tipologia dei tumori e tassi di mortalità. Non tutte le Regioni e le province italiane possiedono un registro tumori aggiornato e validato secondo standard internazionali, e la qualità delle fonti non è sempre disponibile agli operatori e pionieri che vi hanno lavorato negli scorsi decenni. Ora dobbiamo rilanciare una nuova fase di prevenzione primaria di livello”.
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“Un pesante limite alle politiche sanitarie di cura e prevenzione di questo Paese è sempre stato la mancanza di prove scientifiche per collegare l’insorgere di varie patologie o malformazioni con fattori professionali o ambientali”, prosegue il deputato del MoVimento 5 Stelle Alberto Zolezzi, primo firmatario della proposta di legge sul referto epidemiologico, confluito nel testo unico. “Il referto epidemiologico, che la Camera voterà insieme alla Rete nazionale dei registri dei tumori, colmerà questa carenza. Fotografando lo stato di salute di una comunità, il referto permetterà, con costi minimi, di rilevare e studiare le criticità legate a uno specifico territorio, riuscendo quindi anche a fare verità sulle morti nelle tante terre avvelenate d’Italia. Ciò che si riuscirà ad ottenere grazie a questa legge sarà un grande trampolino di lancio per contrastare tante malattie e per indirizzare l’azione politica verso scelte economiche e ambientali più sostenibili”, conclude Zolezzi.