Democrazia diretta, da Bruxelles un passo indietro che non aiuta i cittadini

Con la modifica del Regolamento dell’Iniziativa dei cittadini europei abbiamo perso un’occasione importante per ricucire il rapporto tra le istituzioni dell’Unione e i cittadini. Parlamento e Consiglio, hanno infatti raggiunto un accordo che indebolisce questo strumento, anziché promuoverlo e renderlo più efficace. Se il compromesso raggiunto dovesse essere confermato dal Consiglio, verrà addirittura cancellato il sistema di raccolta firme individuale, gestito direttamente dagli organizzatori di un’Iniziativa, strumento che è risultato determinante nel rendere la raccolta firme più agevole e nell’alimentare il dibattito e la consapevolezza pubblica sui temi oggetto di un’Iniziativa. Ma che cos’è un’Iniziativa dei cittadini europei (ICE)? Si tratta di un istituto molto importante perché consente a tutti di partecipare ai processi decisionali e alla definizione delle leggi in ambito Comunitario. Con questo strumento un milione di cittadini europei, residenti in almeno un quarto degli Stati membri, può invitare la Commissione europea a presentare una proposta normativa su un determinato tema. 

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Ebbene, l’accordo appena trovato tra Parlamento e Consiglio Ue prevede l’eliminazione dal 2023 del sistema di raccolta firme individuale, determinante per stimolare questo tipo di iniziative e alimentare il dibattito sulle tematiche che interessano i cittadini, rendendo in definitiva più difficile la raccolta firme. Inoltre l’accordo continua a prevedere una sola audizione del comitato organizzatore di queste iniziative, riducendo al minimo il confronto con i cittadini. Insomma, in parole povere questa riforma non rafforza l’ICE, delude le aspettative dei cittadini e in parte rende più difficile la raccolta firme, andando contro agli interessi del popolo e alla crescente richiesta da parte delle persone di poter contare di più nei processi decisionali. Di fronte al vento di cambiamento che soffia in Europa le istituzioni comunitarie hanno deciso di ignorare ancora una volta le richieste dei cittadini a difesa di un sistema chiuso e autoreferenziale. Come MoVimento consideriamo questo accordo un risultato deludente e controproducente, per una nuova Unione Europea che ha bisogno oggi più che mai di stimoli e di iniziative per incentivare la democrazia diretta e ricucire i rapporti tra il popolo e le istituzioni.