Arresti Taranto, Macina: accuse gravi che toccano anche la vecchia politica

Anche oggi i quotidiani danno notizia di un grave episodio di corruzione e turbativa d’asta. Questa volta, il malaffare ha colpito la zona di Taranto, dove sette persone – tra le quali l’ex presidente della provincia pugliese, Martino Tamburrano – sono finiti agli arresti per una vicenda che riguarda l’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie.

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Sarà la magistratura a fare piena luce sui fatti, ma se le accuse trovassero riscontro saremmo di fronte all’ennesimo caso di malcostume. Soldi e automobili in cambio di favori a imprenditori che operano nel settore dei rifiuti. E come se non bastasse, secondo gli inquirenti, nell'”affare” illecito, sarebbero rientrati anche somme di denaro destinate a finanziare la campagna elettorale per il Senato della moglie di Tamburrano. Insomma, la solita torbida storia che purtroppo abbiamo già visto ripetersi decine e decine di volte a discapito dei cittadini e degli imprenditori onesti! Sono vicende intollerabili e dannose, che colpiscono la comunità e l’economia sana. In soli pochi mesi di governo, il Ministro Bonafede e il MoVimento 5 Stelle hanno realizzato la legge anticorruzione più coraggiosa e innovativa degli ultimi decenni: daspo a vita per condanne superiori a 2 anni per corrotti e corruttori; condanne scontate in carcere e benefici penitenziari ammessi solo se c’è reale collaborazione con la giustizia; agente sotto copertura per scovare nuovi casi. Presto il Paese comincerà a raccogliere i frutti del nostro impegno, ma intanto è importante non abbassare mai la guardia contro il cancro del malaffare.

Anna Macina, capogruppo Comm. Affari costituzionali