TAV: Confermati i nostri dubbi sui benefici ambientali, adesso via ad opere utili e davvero sostenibili

“Come MoVimento 5 Stelle sosteniamo da tempo quello che l’analisi costi benefici ha poi confermato, ossia che il vantaggio ambientale dovuto all’avvio del Tav Torino Lione è assai trascurabile, visto l’esiguo traffico su quella tratta. L’analisi del team del professor Ponti però non considera, essendo meramente economica, i danni ambientali generati dal cantiere Tav. Lo fa invece il Quaderno numero 8, il vero faro di tutti i sostenitori del Tav che sconfessano l’analisi di Ponti ma devono essersi distratti anche nel leggere l’analisi del 2011. Oggi infatti Il Fatto Quotidiano pubblica i numeri sull’inquinamento tratti dal Quaderno numero 8 che stima, durante tutta la costruzione del tunnel, un aumento delle emissioni di circa 1 milione di tonnellate di Co2 l’anno, con un effetto negativo che durerà per altri 12 anni dopo la fine dell’opera. Ciò vuol dire che, se i lavori iniziassero nel 2020 e finissero, ad essere ottimisti, nel 2035, dovremmo subire il superinquinamento dovuto al Tav almeno fino al 2047”.
tav2.jpg
“Non abbiamo alcun bisogno di bucare una montagna piena di amianto per far partire un’opera ancora non iniziata e già vecchia e inutile, perché le emissioni vanno ridotte subito e non aumentate a dismisura per favorire gli interessi economici di pochi. Qui c’è in ballo la vita di tutti: l’Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, ci dice che se non faremo niente nel 2040 avremo già superato la soglia di sicurezza del riscaldamento globale, di 1.5 gradi centigradi. Ecco perché lavoriamo sulle opere utili e a basso impatto che stiamo già sbloccano e facendo partire e perché riteniamo che i soldi che servirebbero per finanziare quest’opera inutile dovranno essere utilizzati per potenziare il trasporto pubblico locale, per i pendolari e per migliorare la qualità della vita degli italiani”, concludono i deputati del MoVimento 5 Stelle.