Genova: Nuovi sviluppi nell’inchiesta su Spea confermano le nostre preoccupazione sulla gestione di Autostrade

“La svolta nell’inchiesta bis sui falsi report prodotti dalla Spea Engineering, società controllata da Autostrade per l’Italia e delegata a monitoraggi e manutenzioni, non fa che confermare le nostre preoccupazioni. La società avrebbe alterato l’esito delle ispezioni sul Ponte Morandi (e su altri viadotti) e fatto risultare come avvenuti test in realtà mai condotti. Non solo: secondo gli inquirenti, i nuovi sviluppi dell’inchiesta resi noti oggi confermerebbero che anche Autostrade sapeva che i report sui viadotti erano falsati. Se le accuse fossero confermate, saremmo di fronte a un fatto di una gravità inaudita. Tutto quello che sta uscendo allo scoperto conferma non solo i nostri dubbi, ma la bontà del lavoro fatto dal ministro Toninelli che, non a caso, ha cominciato ad essere sgradito e attaccato pubblicamente da quando ha iniziato a mettere in discussione il sistema delle concessioni autostradali”.
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“Il monitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture sono la vera urgenza di questo Paese, un’opera di cui il settore pubblico non si è mai davvero occupato. Negli anni passati lo Stato aveva smesso di fare lo Stato, regalando a concessionari privati dei contratti vergognosamente favorevoli e limitandosi ad accettare, senza verificare, i loro metodi di sorveglianza sulle opere. Ora non è più così: abbiamo fatto partire una grande opera di messa in sicurezza delle infrastrutture del Paese, stiamo riaprendo i cantieri in tutta Italia e, soprattutto, siamo tornati a fare verifiche sul campo con i nostri tecnici. Le concessioni autostradali non sono una rendita a vita: chi non ha fatto le cose come si deve dovrà pagare e se i nostri calcoli saranno diversi da quelli dei concessionari vorrà dire che la gestione del bene pubblico dovrà passare in altre mani”.