Mafia: la commissione antimafia inizia con missione in Emilia-Romagna

Commissione antimafia, la prima missione della diciottesima legislatura è in Emilia-Romagna. Da mercoledì a venerdì, la Commissione guidata da Nicola Morra, sarà a Bologna, Reggio Emilia e Modena. Un segnale di attenzione e ‘luce’ su una terra che si credeva ‘immune’ e che negli ultimi anni ha visto il radicamento delle mafie, in particolare della ‘ndrangheta, in fortissima espansione con lo Stato che ha reagito con inchieste importantissime, su tutte ‘Aemilia’ il più grande processo contro la ‘ndrangheta nel Nord Italia con 125 condanne in primo grado su 148 imputati e lo scioglimento per mafia di Comuni come Brescello nel reggiano. “Non esistono Regioni e città immuni, le mafie negli ultimi decenni si sono radicate sempre di più anche nel Nord Italia con la complicità di quella ‘zona grigia’ pericolosissima fatta non solo di politici ma anche liberi professionisti, imprenditori del Nord” spiega il presidente della Commissione antimafia il senatore Nicola Morra.
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“L’arrivo della Commissione antimafia in Emilia a Bologna, Reggio Emilia, Modena vuole essere un forte segnale d’attenzione per tutto il Nord ed il fatto ha voluto che coincida anche con lo svolgimento proprio durante questa settimana d’importanti iniziative culturali come ‘Noi contro le mafie’ festival della legalità organizzato in provincia di Reggio Emilia sotto la direzione scientifica di Antonio Nicaso e che vedrà la partecipazione di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro” continua Morra.
“Il radicamento mafioso in Emilia Romagna, iniziato durante il periodo del soggiorno obbligato ha trovato terreno fertile non solo tramite lo spaccio di droga ma anche attraverso lo sviluppo dell’edilizia e tramite l’espansione del gioco d’azzardo, ma negli ultimi anni come in tutto il Nord Italia sta seguendo nuove ‘vie’ finanziarie” spiega Morra.
“Quando dieci anni fa Nicola Gratteri e Antonio Nicaso denunciavano proprio da Reggio Emilia le infiltrazioni ed il radicamento ndranghetistico in quelle terre, in tanti protestavano – spiega il presidente della Commissione Morra – i fatti hanno dato loro ragione e gli eventi delle ultime settimane con continui sequestri, minacce a pizzerie, nuovi arresti contro il clan Grande Ararci in un filone dell’inchiesta veneta ne sono una conferma”.
“Mi auguro che l’approvazione del nuovo codice di autoregolamentazione antimafia per le elezioni che include nuovi reati ‘spia’ collegati proprio all’espansione delle mafie in zone non tradizionalmente interessate al fenomeno e riguardante nuovi interessi economici, sia da monito propositivo per ogni forza politica affinché nella composizione delle liste per le prossime elezioni europee e amministrative stiano attentissime” conclude Nicola Morra.