Dl Crescita: sventato pericolo per la norma su silenzio-assenso

“Grazie alla determinazione del nostro ministro Bonisoli è stato sventato il pericolo di una norma nel decreto crescita che avrebbe potuto rappresentare una seria minaccia per il nostro patrimonio culturale. L’idea di far valere, dopo 90 giorni, la regola del silenzio-assenso per le soprintendenze al fine di autorizzare privati ad apportare modifiche ai beni culturali era irragionevole, oltre che potenzialmente molto dannosa. E’ quindi un’ottima notizia il fatto che non sarà più presa in considerazione”. Così i portavoce del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato.
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“I cittadini hanno necessità di risposte in tempi brevi, ma condividiamo con il ministro Bonisoli che questo risultato si ottiene facendo più assunzioni per le soprintendenze e sburocratizzando, non certo velocizzando i tempi per procedere con interventi su beni tutelati senza l’autorizzazione delle autorità competenti. Il titolare del Mibac è già al lavoro da tempo sia sulle nuove assunzioni sia sullo snellimento burocratico. Sul tema della tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio il MoVimento 5 Stelle non arretra, oggi ne abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione”, concludono i deputati e senatori in commissione Cultura.