Acqua: Con 2 miliardi per investimenti costruiamo strategia Italia

1www.jpgContinua il lavoro congiunto di Parlamento e Governo per inaugurare una nuova stagione nella gestione delle risorse idriche e nella pianificazione di importanti investimenti. Oggi con il ministro Toninelli, al Tavolo tecnico-politico sul piano nazionale per il settore idrico, abbiamo concluso la ricognizione dei fondi già stanziati e programmati al Ministero delle infrastrutture e Trasporti individua risorse per oltre 2 miliardi di euro”. Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente Federica Daga, prima firmataria della proposta di legge sull’acqua pubblica.

“Di questi due miliardi – riprende Daga – un miliardo in dieci anni andrà per l’ammodernamento di invasi e acquedotti e altri 170 milioni sono programmati per il fondo investimenti, e sono tutte somme che abbiamo stanziato nell’ultima legge di Bilancio. L’obiettivo del tavolo di oggi era quello di definire i criteri per la programmazione degli interventi, in modo da giungere al Dpcm per la ripartizione delle risorse del piano nazionale entro fine aprile e sbloccare subito i fondi”.

“L’altra buona notizia di oggi – aggiunge la deputata pentastellata – è che, finalmente, tre anni e mezzo dopo la sua approvazione nel collegato ambientale, il Fondo di Garanzia per le Opere Idriche ha raggiunto l’intesa da parte dei Ministeri e della Conferenza Unificata ed è giunto sul tavolo del Presidente del Consiglio. A breve finalmente i gestori potranno contare anche su questo Fondo, per sostenere gli investimenti nel settore della gestione delle acque potabili. Oltre a investire direttamente fondi pubblici, lo Stato offre dunque ingenti somme a garanzia degli investimenti nel settore idrico, consentendo così di liberare nuove risorse per migliorare e potenziare il servizio, con importanti ricadute occupazionali”.

“Usciamo finalmente da anni di investimenti al palo, con le reti colabrodo che perdono il 40% dell’acqua e centinaia di invasi non collaudati o bloccati a causa della mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria. D’ora in poi il settore idrico potrà contare su una strategia chiara, nella quale si andrà ad innestare la legge sulla gestione pubblica e partecipativa in discussione alla Camera, che una volta approvata potrà produrre immediatamente i suoi effetti sul settore, in un quadro in cui gli investimenti saranno già ripartiti” conclude Federica Daga.