Consiglio d’Europa. No all’esclusione dei piccoli gruppi. La priorità è il pluralismo

“Garantire il pluralismo delle minoranze è fondamentale per avere una più ampia rappresentanza nell’Assemblea plenaria del Consiglio d’Europa dove, oggi, è stata presentata una risoluzione che imporrebbe norme contrarie a questo principio”. È quanto dichiara la delegazione del MoVimento 5 Stelle presso il Consiglio d’Europa.
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“Per tale ragione – spiegano i delegati del MoVimento 5 Stelle – il nostro gruppo ha ritenuto doveroso presentare alcuni emendamenti per derogare alle rigide regole che variano le condizioni di formazione e dissoluzione dei gruppi politici, con specifico riferimento all’art. 19, comma 2 che impone al gruppo politico di avere un minimo di circa 33 membri, pari al 5% dei componenti dell’Assemblea appartenenti ad almeno otto delegazioni nazionali. La nostra proposta invece consisteva nel lasciare inalterata la composizione minima, pari a 20 membri e 5 Paesi. Le nuove norme escluderebbero i piccoli gruppi, disincentivandone la formazione per via dei requisiti di accesso altamente proibitivi. Il rischio sarebbe l’impossibilità per i piccoli gruppi di incidere in Assemblea e salvaguardare così anche gli interessi dell’Italia nelle circostanze in cui è chiamata in causa. Contribuire attivamente al nobile lavoro svolto su tutti i fronti in Consiglio d’Europa, in materia di diritti umani, diventerebbe ancora più difficile”, concludono i membri della delegazione del MoVimento 5 Stelle presso il Consiglio d’Europa.