Dl Crescita: Con sconto ristrutturazioni e cessione credito d’imposta enormi benefici ambientali ed economici

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Roma, 21 giugno – “Grazie al decreto Crescita gli incentivi alla ristrutturazione e all’efficientamento energetico degli edifici fanno un importante passo avanti. Su proposta del MoVimento 5 Stelle, infatti, l’articolo 10 consente di potenziare la portata del cosiddetto ecobonus dando la possibilità di accedervi anche a persone che, non avendo redditi elevati, finora rinunciavano a sostenere spese per ristrutturazioni perché non avrebbero potuto fruire degli sgravi tramite bonus fiscale”. Lo affermano Patrizia Terzoni e Alberto Zolezzi, deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Ambiente alla Camera.
“I soggetti che effettueranno interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e di efficientamento energetico potranno ricevere un contributo anticipato dall’impresa che ha effettuato l’intervento sotto forma di sconto sul corrispettivo. L’impresa recupererà poi la somma scontata come credito d’imposta in compensazione o potrà a sua volta cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi. È vietata però la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari” proseguono.
“Questo intervento può sbloccare almeno 10 miliardi di euro in investimenti nel settore, che andranno ad aggiungersi ai 28 i miliardi totali investiti, ad esempio, nel 2017 in riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici, secondo il Cresme. Ai vantaggi oggettivi per le fasce di popolazione meno abbienti, che in questo modo potranno ristrutturare casa fruendo direttamente di uno sconto, si affianca l’enorme beneficio che questa operazione produce in termini ambientali e sanitari”, riprendono i deputati pentastellati.
” I costi sanitari legati all’impatto dell’attuale modello di riscaldamento e raffrescamento, infatti, secondo ECBA project ammontano a circa 7,2 miliardi di euro l’anno, a cui si aggiunge il costo delle procedure d’infrazione per la cattiva qualità dell’aria (il 30% delle emissioni è prodotto proprio dagli edifici). Favorire dunque l’efficientamento energetico significa anche salvaguardare la salute dei cittadini e le loro tasche oltre che favorire il settore edilizio: tante buone ragioni per ottenere dall’Europa la possibilità di scomputare dal tetto del 3% del rapporto deficit-Pil gli investimenti per la riconversione ecologica”, concludono Terzoni e Zolezzi.