Università: Garantiamo mano ferma contro concorsi truccati e presto riforma reclutamento

Thumbnail image for aulamagnaunivers.jpg
“Che sia chiaro: non resteremo a guardare gli sviluppi dell’inchiesta ‘Università bandita’, il maxi scandalo di concorsi truccati che ha coinvolto l’Università di Catania e altri 20 atenei italiani, con 66 indagati, 27 concorsi a quanto pare truccati e altri 97 sotto la lente degli inquirenti. Il MoVimento 5 Stelle ha sempre seguito e denunciato scandali come questo e non a caso abbiamo già in cantiere, di concerto con il viceministro Lorenzo Fioramonti, una importante riforma de sistema di reclutamento dei docenti universitari improntata alla trasparenza e alla valorizzazione effettiva del merito”. Lo affermano i deputati del MoVimento 5 Stelle Paolo Lattanzio e Marco Bella, rispettivamente capogruppo e membro della commissione Cultura alla Camera dei deputati, a margine dell’interpellanza urgente discussa in Aula sul caso “Università Bandita”.
“Il Miur, come ha chiarito oggi in Aula il sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano, ha immediatamente accettato le dimissioni del rettore dell’ateneo catanese e si costituirà parte civile nel processo che scaturirà dall’inchiesta annullando i concorsi giudicati irregolari. Il ministero ha immediatamente verificato la eventuale presenza dei docenti coinvolti nelle commissioni per concorsi e altre procedure valutative e raccomandato le università, alle quali compete attualmente lo svolgimento dei concorsi, di rivedere i criteri di formazione delle commissioni giudicatrici ricorrendo alla modalità del sorteggio e il viceministro Fioramonti sta conducendo in porto un’importante convenzione con l’Anac per monitorare i concorsi”, proseguono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.
“Le indagini sono in corso e attendiamo che si pronunci la magistratura ma quanto emerso dall’inchiesta catanese purtroppo non è una novità: bandi cuciti addosso ai vincitori, requisiti modificati ad arte per garantire la vittoria di uno specifico candidato e, addirittura, ‘pizzini’ in sostituzione di telefonate e chat per aggirare le intercettazioni. Il tutto ai danni degli studenti, di coloro che aspirano alla carriera accademica e della stragrande maggioranza di docenti e aspiranti tali effettivamente meritevoli ma purtroppo messi ai margini da pratiche baronali e dinamiche clientelari e familistiche. In particolare agli studenti garantiamo ogni sforzo possibile per tutelare il loro diritto allo studio e a un sistema realmente improntato a merito e pari opportunità” proseguono i deputati pentastellati.
“È ora di dedicare il massimo dell’attenzione a combattere questo malcostume che danneggia la competitività e il progresso del Paese e a rafforzare ancor più la lotta alla corruzione. Il MoVimento 5 stelle garantisce mano ferma nella repressione di queste pratiche oscene e alla loro prevenzione attraverso riforme radicali del sistema, anche attraverso un concorso unico nazionale. Ne va del futuro dei nostri giovani e dell’Italia tutta”, concludono Paolo Lattanzio e Marco Bella.