Giustizia: Ergastolo ostativo imprescindibile, mafia e terrorismo non sono problemi secondari per l’Europa

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L’ergastolo ostativo è uno strumento imprescindibile nella lotta alla mafia e al terrorismo; un presidio decisivo al quale il nostro Paese non può rinunciare. A giugno di quest’anno la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sostenuto che la misura dell’ergastolo ostativo rappresenterebbe una violazione dei principi della dignità umana. Il Governo ha già fatto ricorso alla Grande Camera per evitare che la pronuncia della Cedu diventi definitiva ma, in attesa che questa si esprima a riguardo, occorre ricordare – ancora una volta – quanto sia pericoloso minare l’istituto dell’ergastolo ostativo. Il nostro impianto di legislazione antimafia è invidiato in tutto il mondo.
Per quanto riguarda l’ordinamento penitenziario, le misure più importanti si basano proprio sulle lungimiranti intuizioni e battaglie di Giovanni Falcone: i condannati per mafia e per i reati più gravi, possono accedere ai benefici penitenziari solo e soltanto se scelgono di collaborare con la giustizia o se ciò risulti impossibile. Ricordiamo che le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono state e sono fondamentali nella lotta alla mafia.
Se la pronuncia della Cedu diventasse definitiva significherebbe, di fatto, minare i principi che giustificano la collaborazione con la giustizia: nessun mafioso condannato all’ergastolo sceglierebbe di rendere dichiarazioni affidandosi all’autorità giudiziaria sapendo che in futuro potrà comunque ottenere benefici penitenziari senza dire una parola. Pensiamo a tutti i potenziali ricorsi che i detenuti all’ergastolo ostativo potranno promuovere alla Cedu, e tra questi stragisti, eversivi, barbari assassini.
Le ripercussioni sarebbero gravissime, si tratterebbe senza dubbio di un arretramento nella lotta a mafie e terrorismo. Il nostro paese non può permetterselo e nemmeno l’Europa.