Salvamare: Orgogliosi per ok Camera a prima legge contro l’inquinamento marino

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Con l’approvazione della legge Salvamare la nostra battaglia per liberare l’ambiente dai rifiuti e dalla plastica avrà presto uno strumento in più. Il nostro oro blu è a rischio perché invaso da rifiuti in plastica, quantificati in oltre 300 chili per chilometro quadrato solo tra Mar Ionio e Adriatico, che diventano 983 chili a sud del Delta del Po.
D’ora in poi, grazie a questa legge, valorizzeremo il ruolo dei pescatori e di chiunque frequenti in maniera continuativa i nostri mari, come sub e diver che nel corso delle loro immersioni si imbattono spesso in rifiuti di ogni genere presenti sui fondali, ma che fino ad oggi non erano autorizzati a raccogliere e portare a riva, correndo addirittura rischio di dover subire sanzioni per il reato trasporto illecito di rifiuti.
Con la legge Salvamare affrontiamo e risolviamo questa assurdità e diamo loro la possibilità di conferire i rifiuti recuperati in appositi spazi predisposti nei porti italiani, introducendo premialità per i pescatori che si rendono protagonisti del recupero e conferimento dei rifiuti in porto. Un sistema che ha un valore pratico nell’immediato, ma anche un enorme valore simbolico e culturale: ripulire mare, laghi e fiumi è un’azione meritoria, non un demerito.
Inoltre, la Posidonia, la preziosa pianta marina che si accumula sulle nostre spiagge, sarà considerata e trattata in modo corretto, garantendo ai Comuni una gestione più sostenibile e meno onerosa. Grazie ad un mio emendamento condiviso all’unanimità dalla commissione Ambiente, insieme alle altre biomasse vegetali spiaggiate, potrà essere rimessa in natura attraverso siti idonei e salvaguardando il giusto recupero di sabbia e altri materiali di origine antropica.
E’ stato naturale ricomprendere nella norma anche fiumi, laghi e altri specchi d’acqua interni. Per questo abbiamo esteso il provvedimento per la pulizia degli argini di laghi e fiumi da legname, favorendo il recupero di questi materiali.
Tra le novità introdotte anche la disposizione per i ministeri competenti della stesura e dell’approvazione di nuove linee guida che possano garantire ai nostri ricercatori, di svolgere il proprio lavoro di monitoraggio e ricerca in mare anche attraverso immersioni subacquee, condizione oggi impedita. Siamo orgogliosi di aver approvato in prima lettura la prima legge in Italia per la lotta all’inquinamento marino, fenomeno che abbiamo il dovere di affrontare attraverso soluzioni concrete. Ora l’auspicio è che il passaggio al Senato avvenga in tempi rapidi in modo da arrivare celermente all’approvazione definitiva.