Autostrade: Lega ha sempre difeso business Benetton

AUTOSTRADE.jpg“Perché non si è provveduto a togliere prima le concessioni ai Benetton? Semplice: si sono registrate resistenze da tutta quella politica che per anni si è genuflessa ai privati ai quali ha letteralmente regalato regimi concessori “dorati”. La Lega, che per mesi dopo il crollo del Morandi è stata al governo con noi, ha sempre difeso a spada tratta il business dei Benetton. Mentre il ministro Toninelli dava vita all’Asfisa, un’agenzia ministeriale per il controllo di tutte le nostre infrastrutture stradali e ferroviarie, larga parte dei vecchi partiti si sono chiusi a riccio nel difendere Aspi. Noi abbiamo sempre pensato che questo sistema di concessioni fosse dannoso. Con Toninelli stavamo lavorando per arrivare alla revoca, poi però è arrivato il Papeete. Lunedì sera, con la chiusura della A26, Genova si è trovata praticamente isolata. Ogni settimana le cronache giudiziarie ci parlano di inchieste per manutenzioni mai fatte, report fasulli, lavori di ammodernamento diminuiti anno dopo anno. Tutto questo mentre i pedaggi aumentano in modo sistematico. Un governo serio non può girare la testa dall’altra parte: i Benetton con Autostrade per l’Italia hanno accumulato miliardi, e la rete che hanno in gestione da ormai due decenni è ridotta un colabrodo. Pertanto avviare il percorso che porti alla revoca mi pare proprio il minimo”.
Così in un’intervista ad Affaritaliani.it il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato Mauro Coltorti (M5s).