Riqualificazione energetica: “Dagli incentivi per gli edifici spinta per il green new deal”

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“Annuncio con soddisfazione l’approvazione all’unanimità di una risoluzione che dà al Governo degli indirizzi precisi su come confermare, correggere e potenziare le misure a sostegno degli interventi di riqualificazione energetica oggi esistenti”. Così Gianni Girotto, Presidente della Commissione Industria Senato, al termine della seduta plenaria di questa mattina, con la quale si sono chiusi i lavori sull’Affare assegnato n. 290 “Ricadute dei sistemi di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore”.
“Il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione – spiega Girotto – era stato introdotto dal decreto legge crescita che, nonostante risultati complessivi positivi, ha portato ad alcune criticità oggettive. Dal ciclo di audizioni che abbiamo svolto nell’ambito dell’Affare assegnato n. 290, infatti, è emerso palesemente il rischio di creare una distorsione del mercato in cui soltanto i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria avrebbero potuto anticipare ai clienti la liquidità necessaria a ottenere lo sconto e disporre della capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta. Tutto, ovviamente, a scapito delle piccole e medie imprese, una filiera di competenze artigianali e professionali che da sempre si è distinta nel settore edilizio e che va tutelata. Non c’è dubbio che il meccanismo debba essere corretto.
Il rischio distorsivo del mercato, è spiegato nel testo della risoluzione appena approvata, era stato rilevato anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, tramite una segnalazione inviata a fine ottobre 2019, nella quale evidenziava come il meccanismo della cessione del credito d’imposta avrebbe finito per tradursi in un vantaggio competitivo differenziale in favore delle imprese di maggiori dimensioni o dei grandi trader di energia, che dispongono di ampia liquidità, di rilevante capacità di ricorrere al credito bancario e di imporre il timing dei pagamenti ai propri fornitori, nonché in grado di recuperare facilmente il credito in compensazione in quanto grandi debitori fiscali. Caratteristiche che non sono possedute dalle imprese di piccole e medie dimensioni, per le quali lo strumento della cessione del credito con recupero a compensazione sarebbe stato di difficile, se non impossibile, utilizzo.