Rifiuti: Operazione verità su inceneritori. Ecco perchè non ne servono altri

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Presentato alla Camera insieme al coordinatore Centro Italia di Isde-Medici per l’Ambiente uno studio che smentisce, numeri alla mano, le lobby dell’incenerimento
“Ci siamo addentrati nella selva di dati e stime sull’incenerimento di rifiuti in Italia facendo una vera e propria ‘operazione verità’. E tutto quello che abbiamo scoperto rappresenta l’ennesima conferma dell’inutilità di nuovi inceneritori nel nostro Paese e, anzi, della possibilità di ridurne il numero rendendo efficiente e davvero ‘integrato’ l’attuale ciclo di gestione”. Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente ed Ecomafie Alberto Zolezzi, autore del dossier ‘Inceneritori no grazie, ecco perché’, presentato oggi alla Camera insieme a Ilaria Fontana capogruppo pentastellata in Commissone Ambiente ed il dottor Ugo Corrieri, coordinatore per il Centro Italia di Isde-Medici per l’Ambiente.
I VERI DATI – “Tanto per cominciare il nostro studio ha accertato che i rifiuti che trattati e/o smaltiti in una Regione diversa da quella di produzione iniziale sono 80 milioni di tonnellate, e non 40 come finora si è detto. In pratica il 60% della produzione totale nazionale dei rifiuti sale su un camion e finisce fuori regione, con tutte le conseguenze ambientali e i rischi del caso. Ma il cuore del nostro dossier riguarda due aspetti principali: abbiamo disegnato la vera mappa dei siti di incenerimento di rifiuti in Italia, scoprendo che sono molti di più di quelli che si pensi, e abbiamo verificato che questi impianti potrebbero incenerire ancora una gran quantità di rifiuti giornalieri senza la necessità di costruirne di nuovi. Questo senza considerare che sempre più dobbiamo impegnarci a ridurre la quantità di rifiuti prodotti e realizzare politiche di economia circolare per recuperare sempre più materia, quindi non solo non servono nuovi impianti d’incenerimento ma in prospettiva potremo rinunciare anche a tanti di quelli attualmente in funzione” prosegue Zolezzi.
“Sono 437 gli impianti di incenerimento e co-incenerimento italiani censiti da Ispra e per 98 di questi siamo riusciti a ottenere dati sulle quantità trattate e sull’eventuale capacità di trattamento residua. Abbiamo così scoperto che solo fermandoci a meno di un quarto degli impianti totali ci sarebbe in astratto spazio per incenerire altri 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. Proiettando questo risultato su tutti gli impianti esistenti, si può affermare che oggi in Italia la potenzialità disponibile totale di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti non è inferiore a 12 milioni di tonnellate annue, ma è probabile che si arrivi ad almeno 13 milioni considerando tutti gli impianti disponibili e considerando il massimo carico termico per tutti gli impianti autorizzati a esercitare in tale regime” spiega Zolezzi.
“Dunque chi afferma che servono nuovi inceneritori o è male informato o vuole soltanto mettere in piedi una macchina di finanziamenti e lavori che porterà guadagni per qualcuno ma nessun benefici per i cittadini italiani” conclude il deputato del MoVimento 5 Stelle