Manovra, contributi alle scuole che acquistano giornali. Educhiamo i giovani alla lettura e al pensiero critico

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La scuola deve avere un ruolo primario nell’educare i giovani al pensiero critico e alla comprensione di sé e del mondo attorno. Solo pochi giorni fa il rapporto Ocse-Pisa ci ha rivelato che solo un quindicenne su venti è in grado di distinguere un fatto da un’opinione quando legge un testo: un fenomeno sul quale sicuramente è necessario intervenire, a più livelli. Un intervento è già contenuto nella manovra appena approvata. Per incentivare la lettura, abbiamo previsto contributi fino al 90% della spesa sostenuta dalle scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado che acquistano abbonamenti a quotidiani, periodici, riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale.
È un modo per stimolare i giovani a prendere dimestichezza con il linguaggio giornalistico e con la lettura in generale, aiutarli nell’orientamento in un mondo dell’informazione in cui fake news si confondono con contenuti di fonti attendibili. Non una soluzione al problema, certo, ma un tassello importante all’interno di un quadro che già contiene le proposte di legge su Open Access e sulla lettura già approvate alla Camera, e diverse iniziative che stiamo portando avanti per promuovere un uso consapevole dei media e per avvicinare i giovani alla cultura. La legge di bilancio, con diverse misure pensate specificatamente per i giovani, la scuola e la cultura, si inserisce perfettamente nel percorso che stiamo seguendo con determinazione.