Lo #sfasciaitalia in Senato, la dichiarazione di voto di Carlo Martelli [VIDEO]


Il nostro Gruppo voterà contro, e lo farà sia perché avete chiesto la fiducia sia per il contenuto di questo provvedimento. Tutte le motivazioni che vi darò sono contenute nel testo del provvedimento, e quindi l’accusa di falsità la rimando a chi ha voglia di leggersi questa roba.
Perché no alla fiducia? Perché siamo stanchi del signor Mattew Renzarelli, in arte Renzi, che da professionista della balla, ballista seriale, viene a raccontare delle cose, ma poi ci porta dei provvedimenti che contengono altro.
Invece, per quanto riguarda il provvedimento, siamo stanchi perché anche voi siete diventati così: non avete neanche l’onestà intellettuale di dire che questo provvedimento fa schifo ma lo votate, perché è la vostra maggioranza. No, nei vostri discorsi siete riusciti a giustificare le vostre scelte, aggirando abilmente tutte le porcherie che adesso mi accingo a leggere.
Articolo 1. Voi scrivete: AV/AC Napoli-Bari. Falso. O è alta velocità o è alta capacità. Mettete sul piatto 5.297 milioni. Bene, di questi, 2.010 milioni sono la variante Apice-Orsara, di 45 chilometri di cui 25 in galleria. Invece di andare dritti, fate un giro, per passare da Grottaminarda e non si capisce bene per quale motivo. Sono 2 miliardi. Di questi 2 miliardi vi chiederò conto dopo, quando avrete fatto i micragnosi per il dissesto idrologico.
Intanto parliamo di questo punto. La giustificazione di quest’opera l’ha data l’amministratore di Ferrovie dello Stato, che ha detto che quest’opera avrà un impatto positivo sulla collettività per 683 milioni. Uno studio del Politecnico di Milano, e non i soliti quattro sgallettati, ha detto che, invece, sarà negativo per 837 milioni di euro. Voi potreste dire che quelli sono di parte.
Allora vediamo come ha fatto l’amministratore di Ferrovie a dire che c’è quel beneficio: ha detto che i tempi saranno dimezzati. Allora, in letteratura, dal punto di vista dei trasporti, a un dimezzamento dei tempi corrisponde teoricamente un raddoppio della capacità di trasporto. Secondo l’amministratore di Ferrovie, è quattro volte tanto. Ebbene, il premio è stato che lui è diventato il commissario, così può certificare che quanto ha detto è giusto. Bene: noi così regaliamo 2 miliardi per fare una cosa inutile e spendiamo anche 683 milioni, che sarà l’extracosto per la collettività.
Andiamo avanti con l’articolo 2, il cosiddetto sblocca cantieri, nel quale si prevedono 3890 milioni così ripartiti; 26 nel 2014, 231 nel 2015, 159 nel 2016, 1.073 nel 2017, 2.066 nel 2018, 148 nel 2019 e nel 2020. Da dove arrivano questi soldi? La fetta grossa arriva dal fondo per la coesione, quel famoso fondo che, quando è il momento di usarlo, non c’è mai dentro niente, è vuoto. In compenso, per i prossimi anni ci sono briciole. A cosa serve? Serve per iniziare qualcosa e non finirla mai. Questa è la verità. Da dove arrivano quei fondi? Arrivano dal fondo revoche. Andate, cioè, a prendere i soldi dalle vecchie opere, che non avete nemmeno iniziato, e li spostate. Vi siete, però, fatti belli e splendidi dicendo che avreste fatto la Pedemontana piemontese, che non avete mai cominciato, o la Piattaforma d’altura, anch’essa mai cominciata. Però i soldi li togliete da lì. L’altra volta dovevano sbloccare l’Italia, ma non è stato fatto. È tutto falso in questo documento.
Andate a prendere 600 milioni dall’accordo di partenariato Italia-Libia. Quell’accordo è ancora in vigore? Avete detto la qualunque quando è stato fatto e non l’avete ancora abrogato? Bene, andate a prendere i soldi da lì.
Dopo di che affermate che mettete 100 milioni sulla riqualificazione delle aree dismesse, sull’efficientamento energetico, sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici, sulla produzione di energia rinnovabile e sul dissesto idrologico. Sì, un centinaio di euro per ciascuno. Secondo Renzi erano 3 miliardi per le scuole e 2 miliardi per il dissesto idrogeologico. Cominciamo allora a chiamarlo dissesto idrologico e non idrogeologico. Il dissesto geologico è, infatti, un’altra cosa. È – per esempio – la situazione dei Campi Flegrei, con un super vulcano: quello è un dissesto geologico, perché si è costruito in un posto pericolosissimo. Un altro dissesto geologico è costituito dalle pendici del Vesuvio. Imparate le cose, invece di ripeterle a pappagallo. Comunque parlate di 100 milioni.
Per quanto riguarda l’acqua, voi negate che la state privatizzando. Peccato che ad un ordine del giorno che stabiliva di mantenere pubblica la proprietà e la gestione avete risposto «no».
La Corte costituzionale vi ha steccato quando, in passato, avete provato a dire che si doveva comprimere la possibilità di conferire al pubblico, a società in house, la gestione dell’acqua. Adesso lo state facendo di nuovo e spero che la Corte vi stecchi un’altra volta. Voi siete per l’acqua privata e, infatti, avete incluso l’acqua nei beni a rilevanza economica sui quali si può fare profitto. È scritto nel vostro decreto.
Sfido voi a leggere il decreto e a trovare queste cose. Dovreste vergognarvi!
L’articolo 16 è volto poi a favorire l’ingresso dei privati nella sanità e nella costruzione di ospedali. C’è bisogno che un privato dal Qatar costruisca un ospedale in Sardegna? Va bene, lo volesse fare, lo facesse. Però avete detto alla Regione Sardegna che può aumentare del 6 per cento lo stanziamento per prestazioni fornite da privati. Gli date, cioè, anche i soldi. Lui ci mette i soldi e voi incentivate del 6 per cento. Mettiamoci pure a fare questo! Invece di dare i soldi alla sanità pubblica, si danno alla privata. Continuate a dire che il privato è meglio. Bene, ecco gli esempi di gestione del privato: Monte dei Paschi di Siena, fallito; Alitalia, fallita per la seconda volta, e Telecom Italia, che ha tanti di quei debiti che non si riesce nemmeno a contarli. Invece di trivellare per il petrolio, potreste bruciare i soldi che ha di debito e ci verrebbe fuori la stessa quantità di energia.
Per quanto riguarda l’articolo 33 e le bonifiche di Bagnoli-Coroglio, nell’accordo c’è scritto che si deve fare un programma di rigenerazione urbana, bonifica e messa in sicurezza. Per voi ciò diventa infrastrutture, depuratori e urbanizzazione: una spianata di cemento. Avete anche messo un soggetto attuatore privato, che si ricollega al decreto competitività, perché in esso era ipotizzato il caso che un privato volesse fare bonifiche a proprie spese. Ma chi è lo scemo che fa bonifiche a proprie spese? Ecco lo scemo, al quale poi regalate l’area di Bagnoli-Coroglio, che è un posto bellissimo. Quindi, tanto scemo non era. Messi insieme i due pezzi, viene fuori un perfetto puzzle.
Abbiamo poi gli inceneritori. Vorrei che la smetteste di raccontare la balla che l’inceneritore non ha bisogno di discarica. Ogni inceneritore ha una discarica di servizio, dove colloca il 30 per cento in massa del bruciato che diventa cenere tossica e tutti i filtri che devono essere messi lì. Non chiude il ciclo dei rifiuti senza discariche. Almeno studiate queste cose ed evitate di fare delle figure di «m», puntini e puntini.
Per quanto riguarda le trivellazioni, la questione non si può proprio vedere. Secondo il Ministero dello sviluppo economico, abbiamo 55 giorni di riserve petrolifere sfruttabili in modo sensato. L’ENI, che autocertifica le proprie riserve, perché le riserve petrolifere delle compagnie sono autocertificate, parla al massimo di due anni di un petrolio di pessima qualità. Loro stessi dicono che non è possibile economicamente estrarre tutto il petrolio, perché non è una bella bolla dove si mette una siringa. Voi avete mai visto la stratigrafia di un giacimento? A volte è spessa pochi centimetri. Per tirare fuori da un giacimento di 100 milioni un po’ di petrolio, bisogna fare magari 30 trivellazioni che prendono da tutte le parti, 30 piattaforme.
Voi mi parlate di «comitatini». Voglio vedere se trovate una persona che è contenta di avere un pozzo petrolifero nel giardino. Trovatemela e vi do un mese di stipendio. Allora, se in tutta Italia ti dicono che non vogliono le trivellazioni, il «comitatino» sono tutti i cittadini italiani.
Questo provvedimento, allora, non sta aiutando i cittadini italiani, perché nessun cittadino vuole una torre petrolifera o un inceneritore sotto casa. Invece, lo vogliono gli inceneritoristi.
Voi dite, ed è scritto nero su bianco, che tutti gli inceneritori devono andare al massimo, a saturazione del carico termico. Qualcuno potrebbe obiettare che non c’è abbastanza rifiuto, ma sbaglierebbe: ci sono sette milioni di ecoballe, anche se facciamo finta di niente, e lo dico per i campani. Abbiamo trovato il modo di spedire e bruciare sette milioni di ecoballe? Complimenti! Invece di aprirle, e per questo ci sarebbe un progetto gratuito ideato da cittadini attivi del Movimento 5 Stelle, voi avete deciso di bruciarle e per questo fate un inceneritore a Salerno.
L’Unione europea ci ha detto che l’Italia è in infrazione e deve chiudere il ciclo dei rifiuti. Non ha mai detto di fare un inceneritore. Non l’ha detto mai! Mi sembra di aver motivato abbastanza bene questo aspetto.
In conclusione, potete dimostrare se siete in buona o in cattiva fede. Invece di far finta di niente, provate ad ascoltare. Se siete in buona fede, leggete il testo e vedrete che quello che vi ho detto è tutto contenuto lì dentro. Se siete in cattiva fede, potete affidarvi al vostro Capogruppo, o comunque a chi farà la dichiarazione di voto, che dirà qualcosa che vi laverà la coscienza. Sta a voi. Dimostrate di essere in buona fede e dite: «Sì, io voto favorevolmente solo perché me lo chiedono, ma non lo condivido».
Dimostrate di essere in cattiva fede e dite che credete ciecamente che questa roba è buona. Però, poi, andate a casa dei cittadini e raccontate questa storia.
Carlo Martelli, M5S Senato



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