Femminicidio? Macché: soldi al TAV, 007 e controspionaggio
Cosa c’entrano i barbari omicidi di donne con il Tav? C’entrano, basta che lo decidano Pd e Pdl. Così avviene che nel decreto “contro la violenza di genere” -decreto femminicidio- venga abilmente inserito dalla solita magica manina un emendamento che dispone risarcimenti nei confronti degli imprenditori che hanno subito danneggiamenti nei loro cantieri in Val Susa.
Ma non si tratta solo di soldi, c’è di più. Sempre nel decreto contro la violenza di genere, viene introdotta una norma quantomeno sospetta. Perché consente l’introduzione di appartenenti alle forze dell’ordine straniere nel territorio italiano – secondo i trattati internazionali – parificandoli ai nostri. Stessi diritti, stessi doveri. Anche nell’uso delle armi. Ci vuole poco a immaginare come un agente segreto possa essere spacciato per poliziotto e consentirgli di venire in Italia a fare gli affari del suo paese.
Di contro, invece, ci sono anche disposizioni contro lo spionaggio. Sì, avete capito bene. Il decreto sul “femminicidio” dispone che se qualcuno si fa trovare con una telecamera, una fotocamera – anche un cellulare quindi può bastare – nei cantieri di un’opera pubblica – come il Tav, così per fare un esempio – per far scattare l’arresto da uno a cinque anni.
Così un governo vigliacco fa passare, sotto la nobile causa di mettere un argine all’odioso fenomeno del “femminicidio”, un atto di repressione del dissenso delle popolazioni locali sulle grandi opere. Nonché la solita ennesima cessione di sovranità, che non guasta mai.
Attendiamo i piagnucolosi compiacimenti televisivi dei “salvatori delle donne”, quelli con la pistola.
ps= I deputati M5S hanno scritto in proposito alla Boldrini, nella speranza che Ella risponda…
pps=Ecco i nostri emendamenti