Legge elettorale: perchè non andremo da Napolitano
Il Movimento 5 Stelle, dopo il vergognoso ricevimento sulla legge elettorale che si è svolto nelle stanze dorate del Quirinale, alla presenza delle forze di maggioranza al Senato e di ben 2 Ministri, oggi non andrà all’incontro con il Presidente della Repubblica, tardivamente richiesto a giochi ormai fatti.
a) Non andremo perché non siamo né in una Monarchia assoluta, né in una Repubblica Presidenziale. Secondo l’articolo 87 della Costituzione, il Presidente della Repubblica può inviare messaggi alle Camere, cioè a tutte le forze politiche. Ricevere invece le forze di maggioranza su temi specifici e delicatissimi come la legge elettorale, magari dando indicazioni e suggerimenti nel chiuso delle stanze e poi, solo il giorno dopo, ricordarsi di ricevere i “plebei” delle opposizioni, è perlomeno fortemente irrituale.
b) Non andremo perché La legge elettorale è questione che va discussa esclusivamente in Parlamento. Da tutte le forze politiche. Senza la prevaricazione delle maggioranze sulle minoranze. Con l’incontro di ieri Napolitano ha avallato la prevaricazione di chi è maggioranza parlamentare sulle opposizioni. Un comportamento tipicamente autoritario. Lo ha fatto, per di più, su una legge fondamentale dello Stato, sulla quale si basa tutto il funzionamento democratico delle Istituzioni della Repubblica.
c) Non andremo perché siamo una Repubblica parlamentare: Giorgio Napolitano deve essere garante della Costituzione Repubblicana e dell’equilibrio democratico. Deve quindi rispetto istituzionale a tutti. In primis, certamente, alla maggiore forza politica d’opposizione nonché alla forza politica più votata alla Camera dei Deputati.
Paola Taverna
capogruppo Movimento 5 Stelle Senato della Repubblica
Alessio Villarosa
capogruppo Movimen5o 5 Stelle Camera dei Deputati