#lettamente, ecco le promesse di Aprile. Realizzate: zero!

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Mentre in Aula si sta compiendo il solito lungo medievale rito della fiducia con sfilata sotto il banco della Presidenza per dire il proprio sì o no al Governo, mi sono andata a rileggere il discorso della prima fiducia (stando già alla terza in 6 mesi non vorrei essermi persa qualche pezzo).
Qualche aggiornamento su quanto allora promesso agli Italiani e su a che punto siamo con il mantenimento degli impegni presi da Letta lo scorso Maggio.
“Stop all’Imu a giugno!” Di rinvio in rinvio si è arrivati al 31 agosto quando è stata annunciata la cancellazione della prima rata, la lunga ricerca delle coperture finanziarie, il rinvio dell’esame della cancellazione della seconda, in differimento al prossimo anno con mazzata per tutti, proprietari ed inquilini, il pagamento della mini IMU, e chissà cosa ci aspetta ora con la legge di stabilità in approvazione. Un vero pasticcio, l’IMU non è stata cancellata come promesso né a giugno né oggi, di doman non vi è certezza.
“Rinuncia all’aumento dell’IVA!” Infatti l’IVA è salita al 22%.
“Via il Porcellum!” C’è ancora, e per di più è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
“Abolizione delle province!” Ci sono ancora, ed in alcuni casi saranno raddoppiate dalle Città Metropolitane, visto il disegno di legge governativo in votazione in queste ore alla Camera.
“Abolizione finanziamento pubblico ai partiti!” Diminuito per i prossimi 3 anni e contemporaneamente introdotta la possibilità di farsi finanziare senza controlli e sanzioni da parte delle lobbies.
“Riforme istituzionali!” Sono partiti dalla deroga alla regola delle regole, l’art. 138; per fortuna “più che l’amor potè il digiuno”, ovvero più che l’avidità di stravolgere il nostro Stato potè l’istinto di sopravvivenza dal rischio di estinzione a cui fortunatamente i partiti stanno ogni giorno di più andando incontro.
“Incentivi al lavoro!” Non pervenuti.
“Riduzione cuneo fiscale!” Ridicolo.
“Rilancio delle Piccole e Medie Imprese!” Disperso.
“Alleggerimento pressione fiscale!” Manco per sogno, anzi…
“Diminuzione debito pubblico!” Ma quando mai, è pure aumentato.
“Tagli alla spesa pubblica!” Sforbiciatine lineari, mettiamo però a budget lo stipendo del nuovo commissario Cottarelli.
“Reddito Minimo Garantito!” Chiamate “Chi l’ha visto”.
“Lotta all’evasione fiscale!” Stendiamo un velo pietoso.
Che dire… i fatti parlano da sé: zero tituli!
Roberta Lombardi