Navi dei veleni: chiediamo la desecretazione!
La notte tra il 12 ed il 13 dicembre di 18 anni fa moriva in circostanze misteriose il capitano Natale De Grazia. Al momento della sua morte faceva parte di un pool investigativo, coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri che indagava sullo smaltimento illecito di rifiuti in Calabria, con particolare attenzione al fenomeno delle “navi dei veleni“, ovvero vecchie imbarcazioni affondate nel Mediterraneo cariche di rifiuti tossici e radioattivi.
De Grazia morì mentre viaggiava verso La Spezia, dove avrebbe dovuto recuperare dei documenti utili alle indagini. Morì all’improvviso, dopo una sosta lungo l’autostrada dove cenò insieme ai suoi compagni di viaggio.
I documenti che avrebbe dovuto consultare non furono mai ritrovati perché qualche giorno dopo vennero buttati al macero in quanto la stanza in cui erano conservati si allagò altrettanto misteriosamente.
De Grazia ricevette una medaglia d’oro al valore militare, mentre le indagini che stava conducendo furono archiviate. Inabissate come le navi cariche di rifiuti su cui cercava di scoprire la verità. Natale De Grazia è stato un uomo coraggioso, che non ha mai smesso di cercare la verità. Ha passato la sua vita a difendere la terra che amava. Amava il mare ed ha continuato a difenderlo nonostante si fosse probabilmente accorto di avere tra le mani verità troppo scomode per essere raccontate.
De Grazia è morto e forse non sapremo mai il perché. Nel frattempo quelle navi continuano a giacere sui fondali dei nostri mari, cariche di ogni cosa e circondate dal silenzio assordante di chi dovrebbe tutelare i cittadini ed invece tutela i giochi sporchi di chi le ha affondate. E’ doveroso rispettare la memoria di Natale De Grazia. E’ doveroso scavare negli abissi di questo mistero italiano. E’ doveroso per il MoVimento 5 Stelle fare qualcosa per riaccendere le luci su questa vicenda oscura.
Nella commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti risultano più di seicento i fascicoli secretati. Alcuni di questi riguardano vicende ancora oscure degli ultimi vent’anni di storia italiana, come la morte sospetta di Natale De Grazia e i traffici internazionali di rifiuti verso la Somalia (caso Alpi?). Documenti che potrebbero diventare oggetto di studio e riflessione, contributo alla costruzione di una memoria cui molti, appaiono insofferenti o indifferenti. Come hanno già fatto alcune associazioni ambientaliste, stiamo chiedendo anche noi a gran voce la desecretazione di questi documenti in consiglio di presidenza, come già fatto con successo per i documenti su La Terra dei Fuochi di Carmine Schiavone.
Come Natale de Grazia, non ci arrenderemo mai.
Paolo Parentela, portavoce M5S Camera