M5S: in legge stabilità tanti regali per le fossili e poco per il green

Nella stabilità tanti regali per le fossili e poco per il green
L’approvazione della legge di stabilità è stata un’ulteriore occasione persa: si concedono
regali alle fossili senza interventi concreti per l’efficienza energetica e le energie
rinnovabili.
Non si è ritenuto utile stabilizzare l’ecobonus al 2020, prorogandolo solamente di due
anni, ignorando la conseguenza della relativa creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro
correlati. Non sono state individuate misure per sostenere la tutela dell’ambiente e del
territorio. Non è stata inserita nessuna azione per rinforzare la promozione e la diffusione
dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e del decentramento della generazione di
energia. Diversamente la maggioranza ha ritenuto fosse giusto sostenere con centinaia
di milioni di euro ancora una volta i grandi produttori energivori, con il capacity payment
e l’esenzione degli oneri di urbanizzazione per grandi centrali elettriche (accontentando
il “povero” De Benedetti), ignorando i problemi del paese e gli allarmi che l’ONU e il
mondo della scienza lancia: per minimizzare il riscaldamento globale, entro i prossimi
50 anni occorre ridurre le emissioni di gas climalteranti, e per farlo occorre ridurre l’uso
dei combustibili fossili, incrementare l’efficienza energetica, l’impiego delle rinnovabili e
proseguire con il decentramento energetico.
Una strada su cui bisogna perseverare – conclude Girotto – che il M5S ritiene di
percorre guardando al nostro obiettivo raggiungere: il 100% di energia rinnovabile al
2050. Un obiettivo ambizioso che impegnerà a partire dalla definizione dei nuovi
target europei al 2030 su rinnovabili, efficienza ed emissioni, che dovranno
essere vincolanti. Una sfida che il M5S vuole cogliere in modo pragmatico parlando di
pianificazione energetica, di politiche energetiche sostenibili, di carbon tax come fanno i
Francesi o di Energiewende come fanno in Germania, in cui è stato trovato un accordo
tra le diverse forze sui target per le rinnovabili definiti dalla coalizione del terzo governo
Merkel: raggiungere il 40-45% al 2025 e il 55-60% al 2035.