Apriscatole! M5S scopre le magagne della Cancellieri, lei mente e si indigna
La Cancellieri torna in commissione Giustizia alla Camera, e mente di nuovo. E come è ormai nel suo stile, lo fa appellandosi pomposamente a questioni d’onore e stavolta persino minacciando querele ai nostri deputati. In particolare ad Andrea Colletti, della Commissione Giustizia, che l’ha colta puntualmente in fallo.
Il Commissione si parlava del solito decreto carceri, ovvero l’indulto mascherato che farà uscire 6700* detenuti tra cui mafiosi, assassini, stupratori e del 41 bis.
Il nostro Colletti interviene per denunciare ulteriori inciuci, come ad esempio le procedure di secretazione sugli appalti per la costruzione di nuove carceri. Apriti cielo! Parte subito la solita ridda inquisitoria nei confronti del M5S: “Chi accuserà di ruberie sarà direttamente querelato da me!” proclama la Cancellieri, affermando poi decisa che non esistono procedure secretate nell’assegnazione degli appalti del piano carceri. Lo ripete, lo ribadisce e non vuol sentire opinioni contrarie.
Ma casca male. Il portavoce Andrea Colletti aveva, infatti, già attivato in precedenza il micidiale apriscatole con una procedura di accesso agli atti e ottenuto, proprio dal gabinetto del Ministro di Giustizia, un documento che dice esattamente il contrario. Ovvero, che per gli appalti riguardanti il carcere di Arghillà (RC) si è avviata una procedura secretata.
Come la mettiamo? Ancora una volta, la Cancellieri mente. E ancora una volta, lo fa mostrandosi oltraggiata e accusando il MoVimento 5 Stelle.
Documento-apriscatole scaricabile da qui.
* fonte Giovanni Tamburino, capo del Dap