La legge di stabilità, Corte dei Conti e i ‘grilli parlanti’ del M5S
La Corte dei Conti ha bocciato la legge di stabilità del Governo Letta. In data 23 ottobre 2013 fu il Movimento 5 Stelle a denunciare nel silenzio più completo, come la legge di si basasse su un Documento Economico Finanziario fasullo! Una legge che nei diversi passaggi parlamentari è anche peggiorata come ha denunciato la stessa Corte dei Conti ed il Movimento 5 Stelle fece notare in aula.
Questo scrivevamo in data 23 ottobre 2013 con la portavoce al Senato Barbara Lezzi. “La verità è che la situazione sta sfuggendo di mano, non riescono più a controllarla, malgrado i rinvii e l’allegra gestione contabile del bilancio dello Stato. Stanno distruggendo le professioni, il piccolo commercio, la piccola impresa: la vita delle persone. Se ne fregano delle persone. La legge di stabilità si basa su un DEF fasullo che prevede tassi di crescita del PIL all’1% per il 2014, all’1,7% per il 2015 e, addirittura, all’1,9% per il 2017. Sulla base di previsioni di crescita del PIL italiano che mai ci saranno si costruiscono tutti i saldi di bilancio, tra cui l’indebitamento netto, l’avanzo primario e soprattutto il saldo di bilancio strutturale da cui si desume un quadro di finanza pubblica, per il periodo 2014 – 2017, in linea con quelle che sono le richieste europee. Ma se i fondamenti su cui poggia la legge di stabilità sono fasulli, cosa succede nel bilancio dello Stato? Le spese sono certe, o le si finanzia con nuove tasse oppure con nuovo debito pubblico. Il nostro governo che non ci fa mancare mai nulla farà una cosa e l’altra. La realtà è che l’industria manifatturiera, asse portante dell’economia italiana, è in ginocchio, il PIL continua a contrarsi e nel G8, ormai, ci ritroviamo per sbaglio. Abbiamo perso la strada per uscire. Si erano impegnati a tagliare le spese, detto-“fatto”: nel 2014 la spesa pubblica aumenterà per 2,6 miliardi e le entrate per un miliardo. Dicono che nel 2015 e nel 2016 le spese cominceranno a calare rispettivamente di 4,7 e 6,7 miliardi questi dati sono espressi in termini di indebitamento netto (saldo del conto economico, dato dalla differenza tra le entrate finali e le spese finali al netto delle operazioni finanziarie attive). La situazione è più pesante se si guarda al saldo netto da finanziare (differenza tra entrate e spese finali), nel 2014 le entrate aumenteranno di oltre 4,5 miliardi, di 12 nel 2015 e di 14 miliardi nel 2016. Poi “garantiscono” tutto migliorerà. Vero? Macché!! E’ tutta una farsa, mentono sapendo di mentire. La situazione non migliorerà, dal punto di vista delle minori entrate, neanche per gli anni a venire”.