Fra balle, manette e bombardieri

francantonio_genovese.jpg

Dopo aver venduto le sue solite pentole – bucate – in Europa, il dottor Renzi sbarca in Parlamento. E lo scambia per un set di televendite. Il burocrate democratico si contraddice continuamente: al termine del suo incontro con la Merkel ha detto che l’Italia manterrà il limite del 3%, mentre a gennaio manifestava l’esigenza di rinegoziare i parametri europei, da lui stesso definiti anacronistici. Il tour europeo ha prodotto un risultato: anche Renzi è stato “punciuto” dalla grande famiglia dei banchieri prendendo le stimmate del rigore e dell’austerity. Insomma si è già rimangiato tutto.

La posizione del M5S – espressa oggi in aula dai portavoce Paola Carinelli e Mimmo Pisano – è chiara: dobbiamo ridiscutere le regole europee e le condizioni di partecipazione, a partire dalla cancellazione del Fiscal compact, dall’emissione di eurobond che tutelino le economie più deboli fino ad arrivare a una rinegoziazione del debito pubblico. O si ridiscutono le regole o ce ne andiamo.

La saga delle televendite renziane non finisce qui. La sua spending review promette 34 mld di tagli al 2016, ma già 14 miliardi sono impegnati dalla legge di Stabilità del governo Letta. Allora di cosa parliamo? Renzi conta su 34 mld aggiuntivi? Oppure siamo di fronte al solito gioco delle tre carte, che anticipa coperture future e tanto poi chi vivrà vedrà? Si scarica, come al solito, il fardello sulle generazioni future.

Ma oltre i tagli – fittizi – c’è di più: la vendita di meriti altrui. Renzi dismette 100 auto blu e la stampa – distratta? – applaude. Ma la vendita delle berline di Stato è possibile grazie ad un emendamento dell’ ottobre scorso al decreto sulla PA, prima firma la portavoce al Senato. Renzi vuole cambiare verso? Intanto la smetta di fare il verso al M5S prendendosi meriti non suoi.

E’ tutto merito di Napolitano invece se l’Italia comprerà gli F35. Per la seconda volta infatti il Supremo consiglio di Difesa riunito sotto l’egida guerresca del Quirinale tira dritto e rimanda ogni decisione a dopo l’elaborazione di un “Libro Bianco”. Che non cambierà nulla: il governo dovrebbe fare una sola cosa, cancellare il programma F35 invece di tagliare la sanità, le pensioni e i servizi pubblici. La domanda è una sola: chi ha garantito che l’acquisto degli F35 si farà ad ogni costo? Ci vorrebbe qualche Pm coraggioso per rispondere. Come quelli di Messina. Che oggi dopo una lunga inchiesta hanno richiesto l’arresto di “Fregantonio” Genovese, onorevolissimo del Pd renziano, il più votato alle primarie democratiche nel 2012. Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ecco i reati contestati. Roba da poco per chi ha firmato un patto con Silvio Berlusconi. Scommettiamo che il Pd lo salverà?