Opg: molte furberie e poche risposte
Il Decreto legge sugli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari) è un provvedimento ideologico, privo di concretezza che non considera i problemi reali: abbiamo un servizio sanitario e dipartimenti di salute mentale in palese difficoltà e un intero settore professionale, medici e infermieri, che, rispetto alle decisioni prese dal Decreto, hanno espresso forti preoccupazioni. I nodi dunque restano irrisolti e tra un anno ci troveremo con certezza a occuparci di un’ulteriore, solita, proroga.
Il provvedimento promette ai cittadini che gli Opg verranno chiusi tra un anno, ma si tratta di una promessa dalle gambe d’argilla, perché non c’è affatto la garanzia che le regioni saranno in grado di mettere in campo le risorse necessarie nei tempi indicati.
Gli Opg verranno sostituiti con le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), che avranno una capienza massima di 20 posti letto, e saranno prive di personale addetto alla sicurezza all’interno della struttura. La sicurezza esterna, invece, sarà garantita soltanto da telecamere di sicurezza, collegate con la Prefettura (e sappiamo quanto siano assenti le risorse a disposizione delle forze dell’ordine). Ricordiamo che negli Opg sono recluse persone socialmente pericolose, almeno sulla carta.
Il termine ‘sofferente mentale’, e quello giuridico di ‘infermo mentale’, del vecchio Codice Rocco, per l’M5S deve essere immediatamente rivisto perché l’associazione disturbo mentale-pericolosità sociale andrebbe tenuta rigorosamente separata. Spesso la seconda è determinata infatti da abbandono sociale per cause economiche, familiari e ambientali.
Una questione importantissima, rispetto alla quale abbiamo combattuto in Aula, riguarda persone come gliantisociali, i tossicodipendenti oppure con sindromi frontali organiche, come gli oligofrenici o le persone con ritardi mentali, che passano automaticamente ai DSM o alle REMS con le quali non hanno nulla a che spartire, come sottolineato anche dalla Società di Psichiatria Italiana http://www.quotidianosanita.
I difetti di questo provvedimento non finiscono qui. Infatti, le molte decine di milioni di euro erogate per la costruzione delle REMS andranno nelle mani dei soliti noti: gli amici degli amici. Ne è prova il fatto che le Regioni chiedono a gran voce un commissariamento, forse per eludere le garanzie che solo le procedure di gara d’appalto di tipo europeo garantiscono? Con l’Expo è avvenuta una situazione analoga.
Relativamente alla gestione del personale sanitario che opererà all’interno delle Rems, segnaliamo che le coop rosse (Legacoop sociali) sono tra i sostenitori di stop Opg. Stop dal quale potrebbero ottenere sostanziosi vantaggi. Ad ogni modo, noi vigileremo contro eventuali furbate dei furbetti.