Cosa farà la Thyssen a Terni? Oggi pressiamo il governo sulle sorti dell’acciaio
Vogliamo chiarezza e certezze sulla sorte del polo siderurgico di Terni e sulle intenzioni della ThyssenKrupp, che ha riacquistato le acciaierie umbre dopo due anni di proprietà dei finlandesi di Outokumpu.
Thyssen ha annunciato lo sviluppo e la presentazione, entro il mese di luglio, di un nuovo piano industriale. Ma al tempo stesso è emersa l’intenzione della multinazionale tedesca di rimettere sul mercato il sito di Terni. A questo punto il M5S non può che chiedere lumi per capire quale destino toccherà ai lavoratori e all’economia del territorio ternano.
Tra l’altro ci inquietano le dimissioni, pochi giorni fa, dell’amministratore delegato dell’Ast (Acciaierie Speciali Terni) Marco Pucci, proprio alla vigilia della disclosure sul piano che dovrebbe rilanciare il polo siderurgico.
Il M5S teme un ridimensionamento del sito che ricopre un ruolo strategico nel panorama nazionale ed europeo della produzione di settore. Ast, infatti, genera il 15% del Pil umbro, occupando fra manodopera e indotto circa 5 mila lavoratori, e costituisce un imprescindibile pilastro economico per l’intera Umbria e per il centro Italia.
Il 4 giugno scorso, a Palazzo Chigi, si sono incontrati l’amministratore delegato del colosso tedesco Heinrich Hiesinger e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, alla presenza delle istituzioni locali e del sottosegretario Graziano Delrio.
In più, il 3 luglio scorso, il Consiglio comunale di Terni ha dato mandato al sindaco, Leopoldo Di Girolamo, per una formale attivazione nei confronti del premier Matteo Renzi.
Il governo a questo punto deve agire, non può restare con le mani in mano. I deputati umbri e della Commissione Lavoro del M5S hanno chiesto conto, in un question time, al ministro Guidi su quali siano le sue intenzioni e quelle di Palazzo Chigi.
Serve subito un tavolo per tutti gli attori coinvolti nella vicenda e allargato anche alle forze parlamentari e europarlamentari umbre. Bisogna subito conoscere e valutare i contenuti del piano industriale Thyssen. Infine, è necessario lavorare per il rilancio della produttività e competitività dell’intero sito siderurgico ternano, completando il sistema infrastrutturale e abbattendo i costi energetici di produzione.
Speriamo che il governo non si trinceri dietro le porte lucide e tra i morbidi velluti dei palazzi romani. Il M5S, dal canto suo, continua a lavorare sul territorio, accanto ai settori produttivi del Paese.