Dal Dl competitività un messaggio a Renzi: attento, la strada non è così spianata…

inceneritore_7708.jpg Oggi il governo Renzi ha chiesto la sua quattordicesima fiducia, questa volta sul decreto competitività. Stiamo parlando di un decreto ‘fritto misto’, dove dentro è stato inserito un po’ di tutto, e che presenta diversi profili di incostituzionalità. In poche parole, questo decreto è un ‘pacco’.
Dentro c’è un bell’attacco al fotovoltaico con tagli agli incentivi a impianti già attivi, quando invece si poteva intervenire riducendo i sussidi alle energie fossili che valgono 1,3 miliardi all’anno; le ex aree militari diventano aree industriali invece che aree verdi, così si spende di meno per le bonifiche; si crea un commissario per fare un inceneritore in Campania.
In Commissione il governo è stato sordo ai nostri emendamenti, in preda all’ansia di poter dire ‘abbiamo fatto’ invece che dire ‘abbiamo fatto bene’, esattamente come sta facendo per la riforma costituzionale. Nel legiferare, il metro di giudizio del governo è la comunicazione, la percezione dell’opinione pubblica e non il bene della collettività. Se questo è il loro modo di agire, noi continueremo a contrastarlo.
Le opposizioni non hanno partecipato al voto e il numero legale per far passare il decreto competitività è stato raggiunto per un soffio. Renzi non sia così sicuro di avere una strada spianata, perché cammina sul filo di lana teso dal Movimento 5 Stelle e dalle opposizioni.