DL Competitività: non ci piace, ma l’abbiamo migliorato

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E’ stata dura: il decreto cosiddetto ‘Competitività’ è il solito decreto macedonia del governo, zibaldone di cose messe assieme di corsa e senza criterio. Ma, alla fine, il M5S ha ottenuto alla Camera alcune correzioni importanti per la vita dei cittadini, nonostante si tratti di temi molto tecnici e non sempre di facile comprensione.
-Prendiamo la spinosa questione della variazione della rendita catastale di un immobile che ospita impianti fotovoltaici: si rischiava la stangata fiscale (vedi Tasi o Imu) anche per i piccolissimi auto-produttori di energia elettrica. Il M5S ha tuttavia ottenuto che la variazione del valore patrimoniale dell’immobile scatti solo quando la potenza dell’impianto installato supera i 7Kw e soltanto se il valore di quest’ultimo fa salire di almeno il 40% la rendita catastale. In questo modo si tutelano e si incentivano gli impianti domestici e le Pmi che fanno autoproduzione di energia. Speriamo soltanto che la Commissione Bilancio o la Ragioneria dello Stato non ci mettano lo zampino.
-Sul fronte dell’amianto abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere il test di cessione sui materiali da conferire in discarica. In pratica abbiamo evitato un allentamento rispetto al controllo del rischio da contaminazione da amianto per i normali rifiuti lasciati all’aria aperta.
-Siamo poi riusciti a far saltare una norma che, in sostanza, prevedeva un condono sull’inquinamento acustico, da sempre molto poco considerato. La disposizione del governo, tra l’altro, metteva a rischio molti procedimenti giudiziari in corso tra inquilini e costruttori.
-Abbiamo rafforzato le cautele per lo smaltimento di scarti agricoli e vegetali sottratti al compostaggio. Una norma importante perché comprende anche tutto quel materiale meteorico o atmosferico che deriva da nevicate, alluvioni e mareggiate, eventi che il nostro Paese soffre in modo particolare per colpa del cronico dissesto idrogeologico.
-Sul fronte dell’elettromagnetismo il M5S ha ottenuto che entro 90 giorni dall’approvazione del decreto si dovranno emanare delle linee guida per valutare i limiti e le modalità di misura del campi elettromagnetici. Si tratta di un giro di vite che punta a mettere un freno al fenomeno delle antenne pirata.
-Abbiamo poi sventato un’altra sanatoria, retroattiva fino al 1997, su determinate società di ingegneria che non avevano tutti i requisiti per operare e che finora hanno agito fuori dalle regole di mercato. E siamo riusciti a limitare l’equiparazione dei siti militari a quelli industriali per quanto riguarda le soglie di inquinamento.
– Ferrovie: abbiamo sostenuto l’emendamento grazie al quale è stato eliminato l’aumento dei costi annui dell’energia elettrica per i servizi a mercato nel settore del trasporto merci.
-Infine, il M5S spinge fin dai tempi del decreto ‘Destinazione Italia’ per la conversione delle isole minori alla generazione di elettricità da fonti rinnovabili. Questa volta abbiamo ottenuto il vincolo temporale di 120 giorni per l’emanazione di un decreto che dovrebbe avvicinare all’indipendenza energetica i nostri splendidi arcipelaghi non connessi alla rete elettrica nazionale.