Decreti attuativi microcredito PMI: #RenziDattiunaMossa

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Che Renzi governi a parole è ormai un fatto acclarato. Lo dimostra anche l’infinita vicenda dei decreti attuativi che vengono regolarmente lasciati scadere rendendo inutili anche le migliori norme e leggi.
Infatti non basta che una legge sia approvata perché diventi operativa: occorre che il governo emani le regole per la sua applicazione, altrimenti resta lettera morta.
L’ultimo esempio, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, è quello delle compensazioni Equitalia per professionisti e imprese, la cui data ultima era il 31 agosto scorso. Trascorso senza che nessuno muovesse un dito.
Ora c’è in ballo il decreto attuativo per l’altra promessa fatta dal governo, quella sul fondo per il microcredito presso il Fondo centrale di garanzia per le Pmi. E’ lo stesso fondo su cui versano l’eccedenza dello stipendio i parlamentari M5S, che fa prestiti alle imprese e al quale manca proprio la parte relativa alla possibilità di microcredito.
Eppure il microcredito è una modalità di accesso ai prestiti che sta sempre più funzionando sia in Italia che nel mondo: è ora di fornirlo anche con un fondo pubblico, per incoraggiare la nascita di molte start-up e aiutare i giovani a trovare lavoro attraverso l’auto-imprenditorialità!
La legge c’è, ma naturalmente manca ancora il decreto attuativo, e la scadenza per l’emanazione è il prossimo 30 settembre. Attendiamo con fiducia certi che De Vincenti, Legnini e Scalfarotto (se ne occupano loro) tempestivamente provvederanno.
Siamo certi che il governo metterà mano anche agli altri 700 (settecento!) decreti attuativi che stanno facendo ragnatele da anni, mentre i cittadini aspettano e sperano.
In fin dei conti, in 1000 giorni di decreti se ne possono approvare a iosa.