Legge elettorale: Toninelli svela l’ennesima bugia!

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Ricordate quando una delegazione del M5S ha incontrato il Partito Democratico per discutere di legge elettorale? Ricordate come ci sia stato, prima, un “carteggio” di 10 domande e dieci risposte? Bene. Il Pd ci chiese: “Siete disponibile a far verificare preventivamente la legge elettorale alla Corte costituzionale, così da evitare lo stucchevole dibattito ‘è incostituzionale, è costituzionale?’ Noi sì”. 
Sì. Siamo disponibili” abbiamo risposto, ma abbiamo anche fatto notare che qualcosa non tornava nel turbinio di annunci renziani. Se, come dice il presidente del Consiglio, la legge elettorale sarà approvata prima della riforma costituzionale, come si può sottoporre l’Italicum al vaglio preventivo della Consulta se la norma viene approvata solo in un momento successivo? 
In questo modo la legge elettorale in discussione non può rientrare in questa nuova disciplina, col risultato che rischiamo, ancora una volta, di trovarci con una legge elettorale incostituzionale e, magari, scoprirlo dopo 7 anni come avvenuto col Porcellum. l Pd aveva concordato E risposto infine: “Studieremo il problema“. Era il 14 luglio scorso. 
Oltre due mesi dopo, il portavoce Danilo Toninelli, ha chiesto al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, se il Pd ha studiato. Se hanno trovato una risposta o se si è trattato dell’ennesima balla del governo Renzi.
La risposta? In sostanza: no, non abbiamo studiato. Per noi la legge è costituzionale. Fate polemica politica.

 
Ecco la risposta integrale di Danilo Toninelli al ministro Boschi
Prendiamo atto che si trattava esclusivamente di un annuncio. La mia domanda era chiarissima: come credete di fare sottoporre anche l’Italicum al vaglio di costituzionalità preventivo della Corte come avete affermato. Avete detto e messo per iscritto il 14 luglio che avreste studiato e oggi lei mi ha risposto che… non c’è una risposta. Di conseguenza avete negato per l’ennesima volta la verità e quello del presidente del Consiglio è stato l’ennesimo annuncio
Mi permetto anche di dire che voi in ogni sede avete affermato che le riforme si fanno con tutti, questa sua risposta prova che per voi tutti significa esclusivamente Forza Italia. E probabilmente non ci considerate perché noi al nostro interno non abbiamo persone come Denis Verdini che ha un forte potere all’interno delle banche toscane. Voi non ci considerate probabilmente perché noi non voteremo mai una legge incostituzionale
Vi dovete anche rendere conto che tutti, a partire da noi, tutta ‘opposizione, fino ad arrivare a quegli osservatori che anche lei, ministro, ha convocato per una sessione scientifica, tutti hanno affermato i profili di incostituzionalità della legge di Renzi e Berlusconi.
Ma voi non li volete considerare, li avete chiamati gufi li avete chiamati rosiconi, li avete chiamati frenatori
Però forse vi siete accorti che qualche problema c’è. Avete messo questa norma rendendovi conto successivamente che in realtà non avrebbe risolto nulla. Oppure avete sotto sotto l’intenzione di approvare una norma evidentemente incostituzionale andando nel frattempo a nominare giudici alla Corte costituzionale a voi asserviti, in modo tale che tra un po’ – cioè tipo fra 7 anni come col Porcellum – questi giudici a voi asserviti, perché state militarizzando gli organi costituzionali, dichiareranno che l’Italicum è pienamente costituzionale. 
Bene, signor ministro, noi ovviamente non possiamo sottostare a questi ricatti, noi abbiamo voluto e avremmo voluto partecipare a un miglioramento sia della legge elettorale che delle riforme costituzionali. Ci avete chiuso in ambedue i casi la porta in faccia. L’ha fatto lei, personalmente, nei miei confronti. L’ha fatto il suo partito, la maggioranza al Senato, quando il Movimento ha presentato soltanto 200 emendamenti sugli 8000. Quindi oggi, probabilmente, con l’affermazione che lei ha fatto richiamando Amintore Fanfani – che le bugie sono inutili – lo posso dire, come dico a mio figlio, che hanno le gambe corte, e siete stati smascherati dall’ennesima bugia.

P.S.
I portavoce M5S al Senato avevano cercato di risolvere questo imbroglio depositando un emendamento che introduceva il vaglio automatico della Consulta. Come è andata? Bocciato!