Le neo-mamme ingannate da Renzi

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Matteo Renzi ha pensato ancora una volta di farla grossa: invece di annunciare nelle sedi istituzionali il contenuto della mancetta alle famiglie, ha programmato uno show per il popolino davanti al quale Berlusconi, padrone di casa a Mediaset, sarebbe impallidito.
Nel programma domenicale di Barbara D’Urso il premier ha lanciato una delle sue bombe ad effetti speciali: 80 euro al mese per le neo-mamme, fino al terzo anno di età del bambino. È riuscito così a trasformare una misura di portata insignificante in un trionfo di applausi e “selfie”, e una legge di stabilità disastrosa in una rivoluzione. Naturalmente, nonostante il pubblico ammaestrato di Canale 5 dimostrasse entusiasmo, non c’è di che essere felici.
Renzi ha messo a disposizione delle famiglie solo mezzo miliardo di euro, nel contesto di una legge finanziaria che farà sborsare alle stesse famiglie un importo ben maggiore. Non serve un economista da Nobel per capirlo. Mentre Renzi da una parte taglia le tasse, in particolare alle grandi aziende, dall’altra le reintroduce per le imprese e soprattutto per le famiglie. Cos’altro sono infatti i tagli di spesa lineari alle Regioni, alle Province e ai Comuni per circa 8 miliardi se non sforbiciate ai servizi locali (dalla scuola alla sanità) ed innalzamento del costo degli stessi servizi per i cittadini e le famiglie?
Non solo. Nella stabilità 2015 Renzi ha previsto una pericolosissima clausola di salvaguardia, vale a dire una misura che scatterà automaticamente nel caso in cui il Governo abbia sbagliato i calcoli e il rapporto deficit/pil superi il 3%. Si tratta di un nuovo aumento dell’Iva, la tassa indiretta sui consumi. L’Iva, la tassa più iniqua in assoluto, aumenterà come d’incanto, deprimendo ancor più la domanda interna e le vendite delle aziende. E aumenti dell’Iva sono previsti sia nel 2016, che nel 2017 e 2018 e riguarderanno l’Iva agevolata al 10% così come quella al 22%. A pagare la nuova Iva sarebbero i cittadini e le imprese facendo meno utili. Un costo enorme, tanto più per una famiglia che avesse avuto la malsana idea di sfornare un bimbo.
Già dal 2015, poi, si aggiungerebbe anche un aumento dell’accisa sui carburanti per 1 miliardo nel caso in cui la lotta all’evasione non desse i frutti sperati. Nei vincoli sfascia-Italia dell’euro saremo sempre in balìa di indecorose televendite elettorali come quella di domenica su Canale 5, a dispetto di una realtà che è ben più nera di quello che la nota economista Barbara d’Urso fa credere nel suo programma per cittadini addormentati. Da Renzi altri 80 euro per comprare consenso, mentre l’Italia precipita.