Lo strano caso del depuratore “temporaneo” da 20 anni

depuratore.jpg “Il depuratore di Carovigno, nel brindisino, inizia a inquinare nel 1989, quando il Comune ne deliberava l’affidamento della concessione. Per oltre 20 anni, l’amministrazione locale non ha fatto altro che prorogare l’emissione degli scarichi nel sottosuolo che, invece, avrebbero dovuto avere un carattere temporaneo” Lo rileva la senatrice Daniela Donno in una interrogazione parlamentare ai ministri Galletti e Lorenzin.
“Nonostante il diniego espresso a livello regionale e nonostante una procedura d’infrazione attivata dalla Commissione Europea questo depuratore risulta ancora in funzione. L’Arpa Puglia ha rilevato anche una seria contaminazione da batterio E.coli che l’anno scorso ha causato un allarme sanitario nella zona e costretto il Ministero della Salute a fare una comunicazione in merito” prosegue la senatrice.
“Chiediamo ai ministri di fare luce sulla vicenda e che si adottino misure di prevenzione previste dal Codice dell’Ambiente e di ogni misura necessaria per un’effettiva protezione e salvaguardia delle aree interessate. Non è possibile rimandare, a livello locale come a livello nazionale, l’attuazione di soluzioni efficaci che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino per davvero il dettato normativo del Codice dell’Ambiente” conclude Donno.