Scuola: il governo non vuole rispettare la sentenza UE sui precari

precariscuolaa.jpg

“Abbiamo appena avuto la conferma che il governo non ha alcuna intenzione di rispettare la storica sentenza della Corte di Giustizia europea, che lo scorso 26 novembre ha dichiarato illegittima la normativa italiana in materia di contratti a termine, con particolare riferimento al comparto scuola”.

Lo affermano i deputati del M5S in commissione Cultura commentando la risposta del sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi all’interpellanza urgente di Silvia Chimienti.

“Al ministero dell’Istruzione abbiamo rivolto tre quesiti ben precisi: in che modo il governo intenda recepire la sentenza europea, quale sarà il destino dei precari iscritti nelle graduatorie d’istituto e se l’esecutivo non ritenga discriminatorio assumere personale prive di servizio pregresso, a discapito di docenti con esperienza pluriennale.

La vaga risposta del Governo si è trasformata nell’ennesimo spot del piano della Buona Scuola che, a detta del Mir, sarebbe sufficiente ad adeguare la nostra normativa ai dettami della Corte europea. Invece, l’unica conseguenza tangibile saranno le centinaia di migliaia di ricorsi davanti al Giudice del Lavoro.

Anche se a partire dal 2015 verranno regolarmente banditi concorsi, come promette il governo, ciò non potrà comunque sanare il pregresso: dal 2000 al 2011 sono stati sfornati centinaia di migliaia di abilitati ma non è stato bandito alcun concorso.


Queste persone lavorano nelle scuole ormai da anni
e ora il Governo le vorrebbe discriminare sulla base di un mero criterio temporale. Da un lato, immissione in ruolo degli abilitati ante-2008 in ruolo. Tutti gli altri, restano tagliati fuori. E il merito? L’esperienza acquisita sul campo? Per il Governo evidentemente sono criteri che non contano nulla“.