Ai Monopoli aspettano la Volpe

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Ce n’eravamo già occupati perché, pur di salvarlo, è stata introdotta una modifica last minute alla legge di conversione del decreto sulla pubblica amministrazione. Una norma ad personam per salvare Italo Volpe, attuale capo degli affari legali dell’Agenzia delle dogane e magistrato al Tar di Bologna. Stipendio da 210mila euro l’anno e aspettativa che perdura solamente dal 1993.

Il M5S aveva presentato un emendamento che poneva fuori ruolo tutti i magistrati, avvocati e procuratori dello Stato già in aspettativa perché “prestati” alla pubblica amministrazione. Quindi anche Italo Volpe. Ma Governo e maggioranza c’hano messo una toppa, oggi sappiamo perché: Volpe è in pole position per diventare nuovo direttore generale dei Monopoli di Stato. Ovvero i due più grandi business delle finanze pubbliche: gioco legale e tabacchi. E, guardando alla sua biografia, si può dire proprio l’uomo giusto al posto giusto.

Volpe ha lavorato a lungo con Vincenzo Fortunao nel gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Volpe e Fortunato firmano le carte della proroga quadriennale della concessione di Lotto e Superenalotto nel 2004, quando la convenzione con Sisal era in scadenza. Ma, attenzione, non c’era alcun tacito rinnovo. Ciò nonostante l’Aams non fa gara. Il Mef, poi, non fa nulla, anzi, con una nota approva l’iter e la relazione tecnica chi la firma? Volpe e Fortunato. 

Ma il ricorso di una società inglese svela il giochino, Aams è costretta a fare la gara (e Sisal vince ma con un aggio ridotto) e la Corte di conti, dopo anni, dice che, nel frattempo, lo Stato ha “perso” da 70 a 700milioni di euro. Proprio l’uomo giusto al posto giusto.