Delrio, gioca con le multiutility per puntare a Colle o Governo
La notizia circola sempre più insistentemente ed è da allarme rosso per i cittadini.
Il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio punta a mettere a capo del nuovo Fondo Governativo per la fusione tra le multiutility del Centro-Sud il dimissionario vicepresidente di Iren Andrea Viero. Ma nel suo gioco Delrio punta in alto: fino a quello del ruolo di ‘outsider’ come candidato a presidente della Repubblica.
Andrea Viero, come preventivato, nei giorni scorsi ha rimesso le sue deleghe in Iren. In precedenza è stato anche direttore generale della stessa multiutility oltre l’uomo che ha guidato la fusione di Enia la multiservizi di Reggio Emilia, Parma e Piacenza con le multiutilities di Torino e Genova. Un uomo che non può certo vantare risultati meritori sul piano industriale.
Parliamo di 3,2 miliardi di euro debiti accumulati da Iren in 3 anni, progetti industrialmente fallimentari di inceneritori come quello del Gerbido a Torino e quello di Parma o rigassificatori come quello di Livorno, Viero è stato inoltre condannato dalla Corte dei Conti per “pranzi facili”.
La nomina di Viero sarebbe un vero disastro per i cittadini. E’ chiaro l’intento da parte del sottosegretario Delrio di accrescere il proprio potere politico utilizzando i processi aggregativi e di privatizzazione (con i fondi della Cassa Depositi e Prestiti) delle multiutility”.
Una strategia che Delrio ha già utilizzato quando era sindaco di Reggio Emilia.
Prima con le fusione di Agac la municipalizzata della città emiliana con le società di Parma e Piacenza dando vita ad Enia nel 2005, poi fondendosi con Torino e Genova nel 2010.
Fusione quella che ha dato vita ad Iren, fallimentare sul piano dei risultati industriali e dei servizi per i cittadini, ma che hanno fatto accrescere il potere di Delrio all’interno del Pd con una incredibile scalata al potere: che lo ha portato prima alla presidenza dell’Anci, poi a diventare Ministro con il Governo Letta in rappresentanza dei ‘renziani’, come ipotetica figura di raccordo all’interno del suo partito. In seguito, dopo aver varato una disastrosa falsa riforma delle Province, ha politicamente accoltellato alle spalle l’ex presidente del Consiglio Letta ed è poi diventato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Renzi, dove si è fortemente occupato di progetti legati alle privatizzazioni delle multiutility.
Dove vuole arrivare Delrio? Nella bagarre dei veti incrociati per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, magari queste manovre potrebbero tornare utili per proporre la sua candidatura al Colle. Se non riuscisse nella giocata, Delrio comunque si accrediterebbe come uno degli “uomini forti” del Pd per ruoli di governo sempre più importanti. Tutto sulla pelle dei cittadini.
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