Ilva: questione ambientale e valutazione danno sanitario restino in primo piano

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Sulla vicenda Ilva di Taranto non possiamo permettere che la questione ambientale e la valutazione del danno sanitario per i cittadini passino in secondo piano. Per questo stamattina al Senato abbiamo chiesto, per l’avvio dei lavori di esame del decreto Ilva, l’audizione di alcuni dei periti epidemiologi che hanno svolto la perizia per conto della procura jonica e di alcuni custodi giudiziari degli impianti, oltre che dei procuratori di Milano e di Taranto, e del gip Patrizia Todisco.
“Le altre forze politiche in commissioni ambiente e industria hanno parlato di risanamento aziendale. E i soldi per le bonifiche? Sono un miraggio. Per il risanamento ambientale ci vuole una somma che parte, almeno, da due miliardi – precisa la senatrice in commissione ambiente Paola Nugnes – La Newco, la società pubblica che dovrà risanare i conti aziendali, dovrebbe garantire un capitale di 300/400 milioni in due anni. Ma con questi soldi non si potranno mai realizzare le 94 prescrizioni AIA. Sui capitali Ilva in Svizzera sequestrati, 1 miliardo 200 milioni, il procuratore di Taranto non intravede reali possibilità di venirne in possesso”.
Il decreto Ilva di Renzi è un bluff. I soldi per il risanamento ambientale semplicemente non ci sono e non ci sono neanche quelli per attuare tutte le prescrizioni AIA. Per questo il testo proroga ancora le prescrizioni e l’annosa questione della copertura dei parchi minerari, una delle fonti più immediate di inquinamento per l’aria del quartiere Tamburi. Ed è sempre per questo motivo che il decreto del governo ribadisce, così come per il commissariamento dovuto al DL 61/2013, che non vi saranno responsabilità penali per i commissari nell’attuazione del progetto ambientale.
Dopo due anni e sei decreti, è indubbio che l’Ilva non è, e non potrà essere, un impianto compatibile con la salute e con l’ambiente. Ci hanno detto che con i proventi della produzione si sarebbe provveduto al risanamento ambientale. Hanno mentito. Con l’Ilva il governo, contravvenendo con decreto alle prescrizioni della Magistratura e a una sentenza della Corte Costituzionale che equiparava il diritto al lavoro con quello alla salute, sta venendo meno, scientemente, ad un principio basilare ed imprescindibile della nostra Costituzione: la tutela della salute.
M5s Parlamento