Addio a un presidente nemico dell’ambiente

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La notte in cui – imponendoci la tagliola – fecero passare in Commissione Ambiente alla Camera un decreto-vergogna, come lo #SfasciaItalia che ha portato inceneritori, trivelle, cemento, spreco di soldi pubblici e acqua privata, quella notte, dopo una maratona durata più di dieci ore, nessuno di noi del Movimento 5 Stelle ha mai nemmeno lontanamente immaginato che #Napolitano potesse se non rifiutarsi di firmare la legge, almeno sollevare i giusti rilievi sulla sua costituzionalità.
Ecco cosa è stato per noi questo Presidente: un uomo che non ci ha mai dato una speranza. Mai abbiamo avuto la sensazione che potesse lavorare per il bene comune.
Non abbiamo visto un tentennamento quando ha dovuto avallare scelte scellerate per i cittadini e il territorio. Quando nelle leggi c’erano soldi agli amici per far passare progetti inutili e dispendiosi. Quando è stato esautorato il potere locale a fronte di una centralizzazione autoritaria, il Presidente non a tentennato. Nemmeno quando nella legge che è intervenuta di fatto nel titolo V della Costituzione sono stati favoriti nuovi inceneritori, e nulla ha detto dopo la sanzione europea per le discariche abusive.
Non abbiamo sentito le sue parole di condanna quando le procure mettevano in luce truffe ai danni dello Stato e dell’Ambiente perpetrate addirittura da pezzi dello stesso ministero dell’Ambiente. O quando con il già citato #SbloccaItalia è stata riavviata la privatizzazione dell’acqua pubblica. Con buona pace del referendum.
Per tutto questo e per molto altro ancora Napolitano non è stato il nostro Presidente, non è stato il Presidente per la tutela dell’ambiente e del territorio. E quindi dei cittadini. E d’altro canto, non possiamo dimenticare che era lui ministro dell’Interno quando furono “messe nel cassetto” le dichiarazioni di Schiavone raccolte dalla Commissione Rifiuti.
Altro che “patriottismo dolce” di cui ha parlato in un’esilarante nota stampa il presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci, che pure una volta era ambientalista.
Speriamo solo che il prossimo presidente abbia davvero a cuore le sorti del Paese.